Il bilancio di una stagione
La stagione calcistica si è appena conclusa e, al di là di quanto accaduto sui campi da gioco, una cosa è chiara: gli stadi italiani sono più sicuri e leggermente più affollati. La conferma arriva dalla lettura e dall’analisi dei dati raccolti dall’Osservatorio delle manifestazioni sportive, secondo cui nel campionato appena terminato si è registrata una diminuzione degli incidenti del 31% rispetto allo scorso campionato.
Ma c’è di più: nonostante la presenza dei biglietti nominali e le lungaggini burocratiche per la sottoscrizione della tessera del tifoso (necessaria per entrare in possesso di un abbonamento), i supporter italiani tornano ad accomodarsi sulle gradinate degli stadi della Serie A, nel corso dell’ultimo torneo si è infatti registrato un incremento medio del 4% a partita. Dati sicuramente confortanti e in controtendenza con quanto registrato negli scorsi anni, ma che contrastano con quanto accade nel resto del Vecchio Continente, dove non hanno di questi problemi.
In Italia, vivere una partita di calcio dalle tribune è un’esperienza poco appetibile. I tifosi devono fare i conti con delle strutture fatiscenti e poco accoglienti. E così dal 1999 al 2011 le presenze di spettatori negli stadi sono diminuite del 21%. Un trend decisamente negativo e che rappresenta un caso unico in tutta Europa: nello stesso periodo di tempo, in Bundesliga (la Serie A tedesca, per intenderci) si è registrato un incremento del 48%. Percentuali decisamente inferiori, ma comunque positive anche nella Premier League inglese (+15%).
Questo è il bilancio stagionale e i risultati conseguiti sono leggermente positivi. Eppure c’è molto altro da fare per far tornare i tifosi negli stadi e risolvere le molte problematiche che affliggono il calcio nostrano.
E’ una questione di sopravvivenza oltre che di prestigio, perché se i nostri club vogliono tornare competitivi a livello internazionale il successo passa anche da qui: dal sostegno attivo dei propri tifosi.