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Sono 6,7 milioni i dipendenti in attesa di rinnovo del contratto

contrattoA maggio 2013 l’indice orario delle retribuzioni contrattuali rimane invariato pur in presenza di miglioramenti economici previsti da alcuni contratti in vigore.
A fronte di un aumento tendenziale medio dell’1,4%, i settori che presentano gli incrementi maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (5,8%); pubblici esercizi ed alberghi (2,9%); legno, carta e stampa e telecomunicazioni (entrambi 2,5%). Si registra, un aumento dello 0,1% per il settore tessile, abbigliamento e lavorazione pelli e stazionarietà per tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Alla fine del mese di maggio 2013 tra i contratti monitorati dall’indagine ne risultano in vigore 22, come sintesi del recepimento di un accordo (lapidei) e della scadenza di due (pubblici esercizi e alberghi e pulizia locali).
Alla fine del mese, i contratti in vigore regolano il trattamento economico di circa 6,1 milioni di dipendenti che rappresentano il 46,3% del monte retributivo complessivo. Nel settore privato l’incidenza è pari al 63,5%, con quote differenziate per attività economica: la copertura è totale nel settore agricolo, mentre è del 67,6% nell’industria e del 58,0% nei servizi privati. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo sono 52 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 6,7 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego).
L’indagine sulle retribuzioni contrattuali permette di calcolare la quota dei contratti collettivi nazionali di lavoro che resterebbero in vigore nel semestre successivo nell’ipotesi di assenza di rinnovi. Per il totale dell’economia l’incidenza dei contratti collettivi in vigore, rispetto a quella rilevata a maggio 2013, rimarrebbe invariata a giugno per scendere lievemente nei mesi successivi, attestandosi a fine novembre al 43,9%. Per il solo settore privato la quota, pari al 63,5% a maggio, si ridurrebbe alla fine del semestre al 60,1%.
L’indice per dipendente delle retribuzioni contrattuali per l’intera economia, proiettato per tutto l’anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di maggio, registrerebbe nel 2013 un incremento dell’1,4%. Con riferimento al semestre giugno-novembre 2013, in assenza di rinnovi, il tasso di crescita tendenziale dell’indice generale risulterebbe dell’1,4%, come media delle variazioni mensili che si ridurrebbero gradualmente dall’1,5% di giugno all’1,2% di novembre.
Nel mese di maggio, per l’insieme dell’economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 52,3%, in aumento rispetto al mese precedente (45,7%) a seguito dell’entrata in vigore di un contratto e della scadenza di due. A maggio, i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 24,1, in diminuzione rispetto a maggio 2012 (30,3). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 12,6 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (8,9).
Con riferimento al solo settore privato la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 38,4%, in aumento rispetto al mese precedente (29,8%) e in decisa crescita rispetto a maggio 2012 (8,6%); i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 11,2, mentre l’attesa media è di 4,3 mesi considerando l’insieme dei dipendenti del settore.
L’andamento di tali indicatori, che consentono di monitorare la tensione contrattuale per l’intera economia, è presentato nelle successive figure, che riportano la quota di dipendenti con contratto scaduto e la durata (in mesi) della vacanza contrattuale, sia per coloro che attendono il rinnovo, sia per l’insieme dei dipendenti appartenenti al settore di attività economica di riferimento.

(fonte: Istat)

 

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