Bce, Draghi: “Abbassare carico fiscale se danneggia economia e posti di lavoro”
Mario Draghi, presidente della Bce nel suo intervento in occasione della giornata dell’economia a Berlino, ha detto: “La stabilità dei prezzi è assicurata e l’Outlook economico richiede che la politica monetaria resti accomodante. Ci aspettiamo che gli stimoli monetari e il miglioramento dei mercati finanziaria sosterranno la ripresa economica nella seconda parte dell’anno.
La Bce ha un mandato su cui possiamo misurare la nostra performance: la stabilità dei prezzi nel medio termine, intesa come un tasso medio di inflazione appena sotto il 2%. Con l’obiettivo della stabilità dei prezzi la Bce stia continuando per 17 paesi quelle che la Bundesbank ha raggiunto per la Germania, la storia dell’euro dimostra il successo della Bce nell’ottenere questo obiettivo. Secondo le nostre previsioni, entro la fine del 2014, il tasso annuale medio di inflazione, dall’introduzione dell’euro, scenderà all’1,97%. Ma raggiungere questo obiettivo, ereditato dalla Bundesbank, non significa utilizzare gli stessi strumenti della banca centrale tedesca, alcuni strumenti sono standard, altri non convenzionali, ma tutti sono basati sullo Statuto della Bce. L’uso di questi strumenti è stato essenziale per salvaguardare il nostro obiettivo durante la crisi finanziaria e quella del debito sovrano.
Per ridurre la frammentazione dei mercati finanziari dell’euro, aumentare l’efficacia dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria, il principale strumento della Bce è rappresentato dall’introduzione dell’Omt, il programma di acquisto di titoli governativi, il cui scopo è eliminare l’incertezza sulla sopravvivenza dell’euro. I benefici derivanti dall’Omt sono stati ampiamente riconosciuti. L’afflusso di liquidità nei paesi core è stata parzialmente riassorbita, depositi e risparmi sono ritornati nei paesi periferici dell’Eurozona.
La Bce non può sostituirsi ai governi dell’Eurozona che devono essere all’altezza delle loro responsabilità. Un passaggio chiave sono le riforme strutturali per rendere l’Eurozona più favorevole al buisiness e più competitiva nell’economia globale.
Il consolidamento dei conti pubblici, può essere amico della crescita. Dobbiamo tenere presente che debiti fondati su politiche di spesa non sono una strada per la crescita. Invece il consolidamento dei conti pubblici può essere fatto favorendo la crescita attraverso il taglio delle spese improduttive, fissando dei piani di finanza pubblica di medio termine credibili e dettagliati e abbassando il carico fiscale dove danneggia l’economia e in particolare la creazione di posti di lavoro”.