Derivati, il ministero dell’Economia: “Non c’è alcun pericolo per conti dello Stato”
“Gli strumenti di protezione dal rischio di interesse oggi gestiti non comportano perdite”. Il ministero dell’Economia replica così alle “illazioni avanzate da alcune testate” (evidente il riferimento ad un articolo apparso sull’edizione di mercoledì del Financial Times), fornendo in una nota precisazioni e chiarimenti.
E’ “assolutamente priva di ogni fondamento”, ribadisce il ministero, l’ipotesi che la Repubblica Italiana abbia utilizzato i derivati alla fine degli anni ’90 per creare le condizioni richieste per l’entrata nell’euro.
Tutte le operazioni svolte in quel periodo “sono state sempre registrate correttamente secondo una prassi consolidata, nel rispetto dei principi contabili sia nazionali che europei. I controlli effettuati sistematicamente dall’Eurostat a far tempo dalla seconda metà degli anni Novanta, anche quelli conseguenti all’introduzione in più fasi di nuove linee guida sugli strumenti finanziari derivati, hanno sempre – conclude il ministero – confermato la regolarità della contabilizzazione di queste operazioni”.