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Earth Overshoot Day, un pianeta che vive oltre il limite

terra_climaIeri, 20 agosto, è stato l’Earth Overshoot Day, ovvero la data in cui l’umanità ha esaurito la sua scorta ecologica per un anno.
E’ quanto spiega Global Footprint network, l’organizzazione non governativa che misura l’impatto sull’ecologia del pianeta.
Secondo gli esperti, al solo ottavo mese del 2013, staremmo già vivendo oltre il limite e “dopo questa data manterremo il nostro debito ecologico prelevando stock di risorse ed accumulando anidride carbonica in atmosfera”.
Questo vuol dire che da ieri l’umanità ha già esaurito le risorse naturali rinnovabili che aveva a disposizione per l’intero anno: l’umanità consuma più di quanto il pianeta riesca a produrre e produce più di quanto la Terra riesca a smaltire.
Stando ai calcoli ogni anno avremmo bisogno di almeno una Terra e mezza per il nostro sostentamento, o per i nostri sprechi. Continuando su questa linea entro il 2050 potremmo aver bisogno di più di due pianeti per equilibrare l’equazione consumi/capacità di smaltimento.
Inoltre la situazione peggiora sempre più: nel 1993 l’Earth Overshoot Day è stato il 21 ottobre e nel 2003 il 22 settembre. Si nota quindi che ogni anno la data limite si accorcia di almeno un paio di giorni.
“L’Impronta ecologica totale della Cina – si lehgge in una nota diffusa dalla Rete civica italiana – è la più grande del mondo, soprattutto a causa della sua grande popolazione. L’Impronta ecologica cinese pro capite è di gran lunga più piccola di quella delle nazioni europee o nord americane, ma negli ultimi sette anni ha superato quello che è mediamente disponibile per ogni persona a livello globale. In effetti, se tutti gli umani dovesserovivere con lo stile di vita del “cinese medio”, ci vorrebbero 1,2 Terre a sostegno della popolazione mondiale. Le richieste pro capite degli altri paesi sugli ecosistemi del pianeta sono ancora più alte: se ognuno dovesse vivere come lo statunitense medio di oggi, ci vorrebbero quattro pianeti per sostenere la popolazione mondiale. In Qatar, il tipico residente richiede le risorse di sei anni e mezzo Terre.
Mentre la recessione globale che ha avuto inizio nell’ottobre del 2008 ha rallentato la domanda di risorse dell’umanità, il consumo in assoluto continua ad aumentare. Per evitare difficoltà economiche, il tema dei limiti delle risorse deve essere messo al centro del processo decisionale.
L’andamento attuale della produzione di risorse non è già in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione – in crescita – di 7 miliardi di persone. Di queste circa due miliardi non hanno accesso alle risorse necessarie per soddisfare i loro bisogni di base.
Oggi, più dell’ 80% della popolazione mondiale vive in nazioni che utilizzano più di quanto i loro ecosistemi possono produrre in modo rinnovabile. Questi paesi “debitori ecologici” o prosciugano le loro risorse ecologiche o le prendono altrove.
Le nazioni ecologicamente debitrici utilizzano più di quello che hanno all’interno dei propri confini. I residenti della Svizzera consumano le risorse ecologiche di quattro Svizzere. Ci vorrebbero quattro
Italie per sostenere l’Italia. I greci utilizzano risorse ecologiche pari a 3,1 volte il prodotto della loro nazione.
Non tutte le nazioni chiedono di più di quanto i loro ecosistemi siano in grado di fornire, ma anche le riserve di tali “creditori ecologici” come la Svezia si stanno riducendo nel corso del tempo. Non
possiamo più sostenere un crescente divario economico tra ciò che la natura è in grado di fornire e quanto le nostre infrastrutture, economie e stili di vita richiedono”.

 

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