Il diario del Festival di Venezia/4
La giornata di oggi presenta un mix di giovani promesse ( James Franco) e maestri affermati come Hayao Miyazaki e Stephen Frears.
Proprio dal regista inglese partiamo che, sette anni dopo The queen, ritorna al lido in compagnia di Judy Dench e Steve Coogan. Philomena narra il viaggio in America di una signora irlandese alla ricerca del figlio avuto e poi perso cinquant’anni prima. Tra la commedia e il drammatico, il sottile stile british riesce a colpire lo spettatore.
Sempre in concorso passa il debutto veneziano di James Franco regista, Child of God, tratto da un romanzo di Cormac McCarthy. La storia ruota attorno alla figura di uno psicopatico serial killer necrofilo, ma minimizzare a questo la pellicola è riduttivo. Il film si fa forza di un’atmosfera e di un’ambientazione selvaggia e primordiale per trascinarci nei meandri della mente del protagonista. Solido film di stampo americano che non tradisce le attese. Franco decide di non distaccarsi dalla natura del testo letterario anche nella forma immettendo nel corpo del film una mise en text con capitoli e incipit. Un modo perspicace di non far scordare la natura originale dell’opera.
Difficile affrontare l’ultima fatica del maestro Miyazaki. Infatti The Wind rises è un film complesso, una narrazione della storia giapponese della prima metà del secolo scorso attraverso la vita di Jiro ed il suo grande sogno, costruire aeroplani. È così vediamo il terremoto di Tokyo negli anni venti, la crisi del ’29 e così via fino al secondo conflitto bellico. Miyazaki lascia totalmente le sue immagini di un mondo incantato e fiabesco per trascinarci nella realtà storica del suo paese. Non mancano le tematiche classiche del maestro, i sogni e la forza del lavoro, come la sublime poesia del quotidiano ma si avverte l’assenza di quel qualcosa in più che rendeva gli anime dello Studio Ghibli un’esperienza unica. Una nota a margine per gli appassionati: la presenza come voce del protagonista di Hideaki Anno, prima allievo di Miyazaki ed ora una dei maggiori esponenti dell’animazione nipponica.
Infine segnaliamo con piacere il documentario Bertolucci on Bertolucci di Luca Guadagnino e Walter Fasano. Il film presentato nella sezione Venezia classici è una pellicola di montaggio sul grande regista (nonchè presidente della giuria qui alla mostra). Un racconto dello stesso Bernardo Bertolucci sulla sua carriera, suoi suoi film, su questi ultimi cinquant’anni di cinema e di storia del nostro paese. Un omaggio significativo ed interessante.
Domani giornata più per cinefili con i film dell’enfant prodige Xavier Dolan ma anche con uno sguardo ai miti Usa di Kennedy e gli scrittori della beat generation.