Governo, Letta: “In Parlamento è nato e qui, se deve, morirà”
“Giorgio Napolitano è un presidente a cui va la mia, la nostra gratitudine per quanto sta facendo per l’Italia”, così il premier Enrico Letta ha iniziato il discorso per la fiducia al Senato.
“L’Italia – ha poi continuato – corre un rischio fatale, irreparabile. Cogliamo o non cogliamo l’attimo dipende da noi. Da un sì o da un no. Gli italiani ci urlano che non ne possono più delle messe in scena da sangue e arena. Il governo, questo governo in particolare, può continuare a vivere solo se è convincente. Per questo serve un nuovo patto focalizzato sui problemi delle famiglie e dei cittadini. Tutto il resto, le polemiche quotidiane e minacce tossiche, generano il caos e smarrimento, tanto più in una stagione complessa e delicata come quella attuale.
L’Italia cambia se siamo solidi al punto da non temere che l’incontro con l’avversario sporchi o annacqui la nostra reputazione. Io stesso sono in grado di testimoniare la passione che alberga in tutti i settori della politica italiana. Settori che non sono il mio, ma che hanno dato testimonianza di vitalità. Solo chi non ha le spalle larghe finisce per essere ostaggio della paura del dialogo. Il governo che guido e’ nato in Parlamento, davanti a tutti gli italiani. Se deve morire deve morire in Parlamento, alla luce del sole”.