Pietro Grasso: “Le fiction mitizzano il mafioso. Riina è un perdente”
Intervistato da la Repubblica il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha detto: “Le fiction sulla mafia presentano due problemi: da un lato trasformare il poliziotto antimafia in una specie di Superman e quindi indurre l’idea che la lotta alla mafia la fanno solo i super eroi. L’altro è quello di mitizzare il mafioso. Io non dimentico che qualche ragazzo cinico a Palermo mi ha detto: ‘Sì, però il poliziotto muore mentre il mafioso al massimo finisce la vita in galera’. Totò Riina è un perdente. Credo che lo sia anche agli occhi dei suoi, perché la sua strategia è fallita. E poi io ho ancora sul gozzo la storia del Capo dei capi. Di quel ragazzino di 17 anni, capo di una piccola banda a Milano, che teneva in tasca i ritagli della fiction Il capo dei capi“.
Parlando poi della protezione del pm Di Matteo, minacciato dal boss Riina, Grasso ha detto che “in questi casi è una questione di probabilità di rischio. Per evitare le ferite laceranti e dolorose del passato, per evitare che si ripetano, è giusto avere la massima attenzione e mettere in atto tutte le misure possibili per proteggere l’ex collega. E dico questo indipendentemente dalle valutazioni su ciò che è uscito e come è uscito. Anche perché se queste informazioni non escono pubblicamente, possono trapelare per altre vie ed essere ancora più pericolose”.