L’Italia è il secondo Paese più anziano d’Europa
L’Italia è il Paese più anziano d’Europa, secondo solo alla Germania. Rispettivamente infatti, spiega l’Istat nel Rapporto Noi Italia – 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo, i due Paesi presentano 148,6 e 155,8 anziani ogni cento giovani.
Guardando al dettaglio, è la Liguria la regione con l’incidenza di anzianità più alta, con 236,2 anziani ogni cento giovani. La Campania è invece la Regione più giovane.
“Nel 2012 l’indice di dipendenza – spiega l’Istat -, che misura il carico demografico sulla popolazione in età attiva, raggiunge il 53,5 per cento”. Il valore più basso è stato registrato nel Mezzogiorno, con il 50,1 per cento, mentre quello più alto nell’area del Nord-ovest, con il 55,9 per cento. La regione che presenta l’indice più alto è la Liguria, con il 63,6 per cento. Quello con l’indice più basso è invece la Sardegna, con il 47,9 per cento.
“Nel contesto europeo – si legge ancora – l’Italia si posiziona al quarto posto. Con un valore negativo del tasso di crescita naturale, l’Italia si pone agli ultimi posti in ambito europeo, vicino a Grecia e Portogallo; viceversa, la crescita migratoria conferma l’Italia tra i paesi con maggiore forza attrattiva”.
Guardando alle differenze di genere risulta che la vita media delle donne è di 84 anni e mezzo e quella degli uomini supera di poco i 79 anni, risultando tra le più lunghe dell’Unione europea.
Rimanendo sempre nel contesto europeo l’Italia si colloca tra i paesi con più bassa fecondità, con 1,42 figli per donna secondo. Continua a cresce l’età media al parto che arriva a 31,4 anni.
Nel 2012 sono stati celebrati 3,5 matrimoni ogni mille abitanti. Nel Mezzogiorno ci si sposa di più che nel Centro-Nord con il 4,1 contro il 3,2 per mille. Per le unioni con rito civile la quota maggiore è quella registrata nel Nord-est che presenta un dato del 53,5%.
Dopo l’Irlanda e Malta, il nostro Paese è quello con la più bassa incidenza di divorzi in Europa: nel 2011 il dato si attestava infatti a 0,9 ogni mille abitanti. Tuttavia, si riscontra una tendenza di crescita per quanto riguarda lo scioglimento per via legale delle unioni. Tra il 2000 e il 2011 infatti le separazioni sono aumentate del 23,4% e i divorzi del 43,2%.