Si allungano i tempi per la formazione del governo Renzi
“Ricche di stimoli”, le ha definite il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Al termine delle consultazioni con le forze politiche (meno Lega e M5S) al Quirinale per la formazione del nuovo governo, Napolitano ha ammesso di voler prendere ancora un po’ di tempo per decidere. Quella che doveva essere una crisi piuttosto rapida presenta qualche ostacolo, legato probabilmente alle pretese del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano che ha chiesto determinate garanzie per sostenere la nascita del governo Renzi. Motivo per cui, contrariamente a quanto immaginato alla vigilia, l’incarico al segretario del Pd verrà assegnato con ogni probabilità nella giornata di lunedì. Al minimo nella serata di domenica. Le assicurazioni che il Ncd richiede, ha poi chiarito il ministro dell’Interno, dovranno essere sui contenuti del programma e sulle personalità che andranno a comporre la squadra di governo. Renzi avrà tutto il tempo per limare i dettagli, così come affermato da Napolitano.
Il Pd ha sostenuto quanto stabilito nella direzione di giovedì, quella che di fatto ha “costretto” Enrico Letta alle dimissioni. La posizione è nota: un governo che si impegni su più fronti, soprattutto nell’ambito delle riforme istituzionali, e che abbia come obiettivo il termine naturale della legislatura.
Istituzionale, tanto per restare in tema, è stata la dichiarazione di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, dopo il colloquio con il capo dello Stato. La riunione tra i due è durata un quarto d’ora circa, giusto il tempo, quindi, di ribadire quanto già fosse nell’aria: “FI resta all’opposizione”. Ma, ha aggiunto Berlusconi, sarà un’opposizione responsabile che non verrà meno agli accordi presi nelle scorse settimane sulle riforme (legge elettorale, Senato, Titolo V).
Fabio Germani