La spesa pensionistica in Italia
Quella del commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, è – al momento – soltanto un’ipotesi. “Ho proposto – ha spiegato qualche giorno fa Cottarelli – un contributo temporaneo sulle pensioni che superato una certa soglia (quella dei 2.500 euro mensili, ndr) per fiscalizzare gli oneri a carico dei nuovi assunti”. “I pensionati esentati dal contributo – sottolineava il segretario – saranno l’85%”. Dura la reazione del segretario generale Spi-Cgil, Carla Cantone: “I pensionati non sono un bancomat”. La misura pensata dall’ex dirigente del Fondo monetario internazionale vuole favorire l’occupazione, chiedendo un contributo a una parte della popolazione, quella dei pensionati che nel 2011, secondo i dati Istat riferiti nel novembre dello scorso anno in Trattamenti pensionistici e benificiari: un’analisi territoriale, sono stati 16.668.585 (di questi 1.512.686 vive all’estero), le pensioni invece sono 23.686.348. Perché questa discrepanza? Semplice: una stessa persona può essere titolare di più trattamenti (pensioni di invalidità, di vecchiaia e sociali, ad esempio). In tutto, quindi, beneficiari di almeno un trattamento sono oltre 16 milioni e ricevono 265.976.018 euro in totale. Percepiscono oltre 3.000 euro al mese poco più di 850mila pensionati (857.910) ovvero il 5,3% del totale e che ha assorbito ben 45 miliardi di euro (il 17% della spesa previdenziale). Per inciso: il 76,3% dei pensionati, che percepiscono oltre 3.000 euro mensili, è di sesso maschile. Sono invece circa 2 milioni gli italiani (2.123.449, per la precisione) con una pensione tra i 2 mila e i 2.999,99 mensili. Altri due milioni e mezzo (2.483.365) percepiscono tra i 1.500,00 e i 1.999,99 euro mensili. Sono 3.839.176 i pensionati tra i mille e i 1.499,99 euro. Quelli che ricevono tra i 500 e i 999,99 euro al mese sono tra i più numerosi: 5.080.443 (il 31,4%). I pensionati al minimo del 2012 (fino a 481 euro mensili), infine, sono 1.235.210. Nel corso del 2011 si è verificata una diminuzione del numero complessivo dei pensionati italiani (-38mila unità). Riduzione accompagnata, però, dall’aumento di chi percepisce più di tremila euro al mese (+85mila persone). Un ultimo, brevissimo inciso: a febbraio, la commissione Lavoro della Camera ha bocciato la proposta di legge Meloni, che chiedeva di imporre un tetto di 3.200 euro netti per le cosiddette “pensioni d’oro”.