La moda italiana maschile nel 2013
Inizia oggi l’86esima edizione della “piattaforma più importante a livello internazionale per le collezioni di abbigliamento e accessori uomo e per il lancio dei nuovi progetti sulla moda maschile”: Pitti Uomo.
Quella della moda uomo è un settore che – in un’accezione che comprende il vestiario e la maglieria esterna, la camiceria, le cravatte e l’abbigliamento in pelle, come spiega Sistema Moda Italia – nel corso del 2013 ha registrato un calo del fatturato dello 0,6% rispetto all’anno precedente, fermandosi a 8,5 miliardi di euro (contro gli 8,6 stimati in precedenza). Un calo dettato soprattutto dal mercato interno che registra un crollo di 9,3 punti percentuali. Meglio le esportazioni che al termine del 2013 hanno riscontrato un +4,3%, portandosi al 60,5%, mentre le importazioni sono scese del 4,4%.
L’export extra-Ue ha registrato un incremento del 7,4%, con dati positivi nelle piazze più importanti come gli Stati uniti, dove il mercato italiano registra un +2%, la Russia, con un +1,2% e il Giappone, dove la crescita è stata dello 0,7%.
Le crescite più sostanziali si registrano invece in Corea del Sud, +35%; in Cina, +29,5%; a Hong Kong, +18%, e in Bangladesh, +13,7%. Flessioni del 10,4% in Romania, del 5,1% in Tunisia e del 15,9% in Turchia.
Entrando nel dettaglio si nota come siano rimaste sostanzialmente stabili le vendite del comparto maglieria, mosso solo di un lieve +0,1%, mentre frenano bruscamente le cravatte, in calo del 6,4%, e la camiceria e il vestiario uomo, in calo dell’uno percento.
Le stime per il 2014
Secondo le stime diffuse da Sistema moda Italia, con riferimento alla filiera Tessile-Moda nel suo complesso, il primo semestre del 2014 dovrebbe registrare un’inversione di tendenza, tornando in area positiva. In particolare, le stime parlano di un aumento del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. “Per la moda uomo – si legge nello studio -, tuttavia, il 2014 sembra aprirsi con qualche ombra, legata ancora all’ultimo scorcio del 2013. Se si considerano gli ordini per la Primavera/Estate 2014,oltre alla conferma del cedimento sul mercato nazionale (prossima al -6%), risultano in flessione anche gli ordinativi dall’estero, nella misura del -2,6%. Se il 33% delle aziende del panel operanti nella moda maschile, interrogate sulle aspettative a breve, propende per una “stabilità” delle condizioni congiunturali sperimentate nel corso dell’anno, la quota maggioritaria (55,6%) teme un peggioramento; il restante 11%, invece, confida in un pronto miglioramento del mercato. Così come nel caso del biennio appena trascorso, anche il 2014 si caratterizzerà per una spinta proveniente soprattutto dalle aree extra-UE, cui gli operatori del settore dovranno guardare con sempre maggiore determinazione, nell’attesa che riparta qualche segnale favorevole dal mercato nazionale”.
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