Inflazione e disoccupazione le cause del disagio
A maggio l’indice del disagio sociale, calcolato grazie al Misery Index della Confcommercio è salito di 0,1 punti rispetto ad aprile, attestandosi a 21,5 punti. Secondo la Confcommercio “ciò è imputabile alla stabilità dell’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e all’aumento dello 0,1% della disoccupazione estesa”.
Con un aumento su base annua di 0,5 punti percentuali il tasso di disoccupazione a maggio è salito al 12,6%. Il numero dei disoccupati è pari a tre milioni 222mila, in crescita di 26mila unità sul mese precedente e di 127mila rispetto allo stesso periodo del 2013.
Il numero di occupati ha registrato una crescita di 52mila unità rispetto al quarto mese dell’anno e una contrazione di 61mila rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Sempre a maggio, ricorda la Confcommercio, sono state autorizzate 96 milioni di ore di Cassa integrazione. Un dato in calo rispetto ai 97 milioni circa di aprile e alle cento milioni dello stesso mese del 2013. “Le ore di CIG utilizzate – destagionalizzate e ricondotte poi a ULA – sono stimate in aumento di oltre 2mila unità, il che porta il numero di persone in CIG dalle 328mila circa stimate per aprile alle 320mila stimate per maggio”.
In aumento anche il numero degli scoraggiati: a maggio erano circa 850 mila unità, ottomila in più rispetto ad aprile.
Sommando disoccupati ufficiali, scoraggiati e lavoratori in Cassa integrazione, il tasso di disoccupazione esteso sale a maggio al 16,7%, lo 0,1% in più rispetto al mese precedente.
“L’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza di acquisto – si legge nella nota diffusa dalla Confederazione – dalla è rimasta stabile allo 0,5%”.
Guardando al medio periodo il Misery index “è passato dagli undici punti di inizio 2007 al record storico di 21,9 punti di gennaio 2014. Solo il crollo dell’inflazione rilevato nei primi mesi del 2014 ha portato ad un’attenuazione del fenomeno che rimane su livelli storicamente elevati e che rischia di riacutizzarsi in presenza di una modesta ripresa dell’inflazione”.