Come procede la Garanzia Giovani
Andando a riassumere cosa sia, la Garanzia Giovani – come è scritto sul sito italiano – “è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet – Not in Education, Employment or Training). In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l’Italia dovrà garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale”.
Nello specifico sono circa sei i miliardi che verranno impiegati nei venti Stati che presentano tali criticità. L’Italia potrà disporre di un miliardo e mezzo per la Garanzia Giovani, che intanto ha preso il via nel mese di maggio. Stando ai dati del ministero del Lavoro, sono 119.092 i ragazzi registrati fino ad ora, ma i posti disponibili sono solo 5.312. Dai servizi per il lavoro sono stati convocati 13.770 giovani di cui 5.860 hanno avuto un primo colloquio. La maggior parte dei giovani (20.038), proviene dalla Sicilia, a seguire dalla Campania 19.735, poi il Lazio anche se più distaccato con 8.975 giovani.
Da una ricerca di Adapt sulla Garanzia Giovani “emerge che su 2.765 annunci di lavoro pubblicati sul portale del ministero del lavoro oltre il 90% è di agenzie del lavoro. Pochissime le aziende che hanno pubblicato offerte di lavoro”.
“Segno di un possibile allontanamento dalla filosofia di fondo e dagli scopi per cui è stata pensata la Youth Guarantee – prosegue l’Adapt in una nota –. Il sito internet italiano non viene infatti utilizzato per una presa in carico degli under 30 e un loro accompagnamento individuale nel mondo del lavoro. Al contrario, il portale non è altro che una vetrina di offerte di lavoro già disponibili e per nulla calibrate sulle esigenze della singola persona. La conferma che l’Italia ha imboccato questa strada è data anche dalle pochissime proposte di tirocinio e apprendistato presenti sul sito. I due strumenti chiave, secondo il modello europeo della Garanzia Giovani, sono del tutto assenti nel panorama italiano. Per i giovani italiani si allontana quindi la possibilità di un reale percorso graduale di inserimento qualificato nel mondo del lavoro garantito dal mix di formazione e lavoro”.
Quella che segue è l’infografica elaborata dall’Adapt al riguardo.