Quanto costa il maltempo in estate
Oltre un miliardo di euro è la perdita di fatturato causata dal maltempo. L’estate che stenta a decollare (e che non promette niente di buono per i prossimi giorni) ha un costo che riguarda non solo chi opera nel turismo, ma anche chi gestisce le attività agricole. La cifra è stata stimata nei giorni scorsi dalla Coldiretti, sottolineando come – a causa della pazza stagione – cambino le abitudini e i consumi della frutta estiva. E poi ci sono gli alberghieri che se la prendono con il meteo e con quanti forniscono informazioni sulle condizioni climatiche. Meteo-terrorismo, lo hanno definito, perché di fatto inibisce gli spostamenti degli italiani, scoraggiati dalla pioggia e dal maltempo. In particolare le principali associazioni di albergatori della riviera romagnola e Federalberghi Emilia Romagna hanno annunciato un’iniziativa legale mentre i siti di previsione meteo, come scrive il Corriere della Sera, assicurano che miglioreranno il servizio (ad esempio più accuratezza nella ripartizione delle fasce orarie e descrizione del margine di errore).
Il calo di presenze nelle varie regioni
Tanto per rendere l’idea prendiamo in considerazione due casi, quasi fosse un esercizio di scuola. In Calabria la pioggia costante ha fatto crollare vertiginosamente i ricavi nell’intero comparto turistico, dagli stabilimenti alle altre attività commerciali nelle località di solito prese d’assedio dai vacanzieri. Sui laghi del Canavese si registra un terzo di presenze in meno, 15 mila per la precisione. Uguale in Lombardia, attorno al lago di Garda. Complessivamente Federalberghi Lombardia registra almeno un 15-20% di turisti in meno. Cifre analoghe lungo il litorale toscano (vanno decisamente meglio le città d’arte, e comuque si tratta di un trend nazionale) e ingenti perdite si registrano nella riviera romagnola.
La situazione in generale
Tutto ciò va ad aggravare una situazione già di per sé delicata. Il barometro del turismo di Federalberghi, aggiornato con i nuovi dati relativi al secondo trimestre del 2014, non è infatti dei più lusinghieri. Si segnala un nuovo calo delle imprese del settore con 456 chiusure tra alberghi ed esercizi complementari tra gennaio e giugno e saldo positivo di 929 milioni di euro nel primo trimestre del 2014, ma in calo del 9,7% sul 2013. Nello specifico le spese degli stranieri da gennaio a marzo in Italia sono state pari a 5.287 milioni di euro (+4,9% sul 2013) mentre gli italiani all’estero hanno speso 4.359 milioni (+8,7% sul 2013). Tuttavia tra gennaio e giugno le presenze negli alberghi italiani sono cresciute del 2% su base annua, grazie a un +2,3% di ospiti stranieri e a +1,8% di turisti italiani.