La Germania è vicina alla recessione?
La Germania sembra non essere immune alla crisi economica che ha investito l’Europa. Il primo indicatore a sottolineare la debolezza del Paese considerato la locomotiva d’Europa è stato proprio il Pil, che nel secondo trimestre ha registrato un calo dello 0,2%.
Una fase di stagnazione che potrebbe non avere vita breve, tanto che gli analisti, a fronte degli ultimi dati, hanno dato una sforbiciata anche alle stime per i periodi successivi. Dal +1,9% previsto per il 2014 si è passati prima ad un +1,5% per poi approdare ad un +1,3%, mentre per il 2015 si attende addirittura un +1,2% contro il 2% stimato al termine del secondo trimestre.
Una dinamica che ha fatto crollare l’indice relativo alla situazione corrente di oltre un punto (ad agosto il dato è sceso da 112,9 punti a 111,1) e che ha posto la Germania, insieme all’Italia, in fondo alla classifica della Commissione europea sul clima economico (in base all’Economic Sentiment Indicator che monitora i comparto dell’industria, dei servizi, delle costruzioni e del commercio al dettaglio).
Oggi una nuova e pesante flessione ha interessato la Germania. Mentre sul fronte della produzione industriale la Francia non presenta particolari segni di cedimento e l’Italia annuncia una lieve ripresa (+0,3%), la locomotiva d’Europa arretra di ben quattro punti percentuali, mostrando il calo più pesante dal 2009 (anno ricorrente visto che anche il -5,8% delle esportazioni è il dato peggiore dal 2009). Neanche le previsioni avevano previsto un simile crollo. Tanto che avevano indicato un calo dell’1,5%.
Il dato di agosto, dettato in gran parte dalla debacle del 25% della produzione automobilistica, si va ad aggiungere al calo del 5,7% degli ordinativi e fa sì che vengano tagliati anche i dati relativi al mese di luglio, che passano così dal +1,9% al +1,6%.
Dato particolarmente negativo, oltre a quello automobilistico che è però soggetto a stagionalità, è quello relativo alla contrazione della produzione dei beni d’investimento: in calo ad agosto dell’8,8%. I beni intermedi sono invece scesi dell’1,9%, mentre la produzione dei beni di consumo ha accennato un -0,4%. Da sottolineare anche il calo del 2% nella produzione delle costruzioni. Si tratta di una serie di dinamiche che, se confermate anche nel prossimo periodo, potrebbero abbassare il +0,2% relativo al Pil atteso per il terzo trimestre, portando la Germania in fase di recessione tecnica.