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Il legno e arredo traina il Made in Italy

arredoLa fondazione Symbola, insieme a Unioncamere, aveva già illustrato come l’export giochi un ruolo importante per l’economia italiana e come l’Italia sia uno dei soli cinque Paesi ad avere un surplus manifatturiero che supera i 100 miliardi di euro, più precisamente 113. Non solo, tra le altre cose il nostro Paese, con una crescita del 16,5%, può vantare un incremento dell’export negli anni della crisi superiore a Germania, con l’11,6%, e Francia, con il 5,9%.
Uno dei settori chiave dell’export italiano è quello de legno arredo. Sebbene si tratti di un comparto che, come altri, ha perso molto a causa della crisi, sia in termini di fatturato che di occupati (seguendo la scia del settore dell’edilizia), il legno arredo ha comunque chiuso l’anno con ottimi risultati dal commercio con l’estero. Un’ulteriore dimostrazione di come il Made in Italy sappia farsi valere all’estero ma venga frenato dal mercato interno.
Non è infatti un caso che i consumi interni del settore, nel corso del 2014, siano crollati del 4% a fronte di un surplus commerciale in crescita. Stando al Focus sul settore del Legno Arredo della Fondazione Symbola, l’industria italiana del mobile, vanta un avanzo superiore ai 10 miliardi di euro, ponendo così l’Italia seconda al mondo, dopo la Cina, per il saldo della bilancia commerciale.
Ottimi risultati arrivano anche dal confronto europeo: sono oltre il 60% del totale, i prodotti del legno arredo italiano che si piazzano al primo, al secondo o al terzo posto della graduatoria per l’attivo commerciale.
Oltre a sottolineare la forte matrice territoriale dell’eccellenza manifatturiera italiana del legno arredo (due dei tre principali distretti europei produttori di mobili sono italiani, il Veneto e la Lombardia), il Focus rimarca come l’industria italiana del mobile sia la prima in Europa per gli investimenti in Ricerca & Sviluppo.
Nel 2012, secondo l’Eurostat, le aziende del nostro Paese attive nel settore hanno stanziato 56,4 miliardi di euro, contro i 44,6 miliardi del Regno Unito, i 39,9 miliardi della Germania e i 17,5 miliardi della Francia.
Secondo le stime di Federlegno, il commercio con l’estero del settore migliorerà ancora nel corso del 2015. Le esportazioni potrebbero arrivare a crescere infatti del 5% nell’arco dei prossimi dodici mesi, il fatturato della produzione potrebbe mettere a segno un +2% (dopo il -2% registrato nel 2014) e i consumi interni potrebbero rallentare la caduta attestandosi al -1,6% (dopo il -4% registrato sul 2013).

(articolo pubblicato il 3 marzo 2015 su Tgcom24)

 

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