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L’industria traina la ripresa

industriaÈ l’industria a trainare la risalita dell’Italia. Lo certifica, una volta di più, il Centro studi di Confindustria secondo cui la produzione industriale – un indicatore osservato con particolare attenzione per sondare lo stato di salute dell’economia – è cresciuta dello 0,2% a febbraio su gennaio (e dell’1,2% sull’anno) dopo il precedente aumento già rilevato rispetto al mese di dicembre.
Il buon momento e il clima di fiducia in crescita vengono così confermati, tenuto conto dell’indice Pmi manifatturiero (Purchasing Managers Index) di Markit che segna a febbraio un balzo notevole (e non atteso, almeno non di questa portata) a 51,9 da 49,9 (oltre i 50 punti l’indice mostra un’espansione dell’attività manifatturiera).
A spingere tale condizione è stato, soprattutto, il primo aumento in cinque mesi degli ordini con la crescita contestuale delle esportazioni. Negli ultimi otto mesi, infatti, l’incremento di nuovi ordini per il mercato estero è risultato essere il maggiore
È un dato che assume particolare importanza se rapportato al contesto europeo. Il balzo dell’Italia è, quasi, un’eccezione in quanto l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona resta su valori stabili, a 51 punti. Le mosse della Bce che presto verranno attuate (il Quantitative Easing con la conseguente svalutazione dell’euro che faciliterà la vita alle imprese orientate all’export), dovrebbero provocare nei prossimi mesi un miglioramento generalizzato che l’Italia, intanto, è riuscita ad anticipare.
In Francia il valore scende ancora (a 47,6 da 49,2) a conferma della discesa degli ordini e di una domanda debole, ma quello complessivo cresce da 49,3 a 53,4. Fuori dall’Eurozona, si nota il risultato del Regno Unito che fa segnare l’indice Pmi manifatturiero a 54,1 punti dopo che a gennaio il valore si era attestato a 53,1. L’indice Pmi complessivo per l’Eurozona, invece, si attesta a 53,3 quando a gennaio era a 52,6. In Germania l’indice complessivo sale da 53,5 a 53,8 punti.
Il momento sostanzialmente positivo degli Stati Uniti, nonostante il rallentamento della sua crescita economica, fa segnare un aumento dell’indice Pmi manifatturiero da 53,9 (valore di gennaio) a 55,1 (valore di febbraio), con la componente produzione ancora in espansione. Frena, infine, in Giappone da 52,2 a 51,6 punti, mantenendosi comunque in territorio positivo.

(articolo pubblicato il 4 marzo 2015 su Tgcom24)

 

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