Troppe poche imprese puntano sull’e-commerce
Mentre in Europa le aziende e i consumatori si sono largamente accorti delle potenzialità della rete, sia per la vendita sia per l’acquisto di beni e servizi, in Italia siamo ancora in ritardo su entrambi i fronti.
Nell’Unione europea, infatti, la media delle imprese che vendono on-line si attesta al 15,18%, nel nostro Paese scende al 5,34%, ponendosi al lato opposto della classifica rispetto a Paesi come la Repubblica Ceca (con un quota pari al 26,54%) o la Danimarca (con il 26,36%).
E’ c’è di peggio, mentre, secondo Paysafecard, la quota di consumatori che pensa di acquistare in rete nel corso dei prossimi dodici mesi risulta elevata (il 96,4%), da uno studio di Unioncamere emerge che le ancora troppe imprese non reputano internet necessario per la propria attività: ben il 40% del totale.
Stando alla ricerca dell’Unione delle Camere di Commercio, a oggi, solo il 16% degli italiani preferisce effettuare i propri acquisti in rete. Eppure, segnala l’associazione di categoria, c’è una quota potenziale pari a circa trenta consumatori su cento che, nonostante non abbia ancora mai fatto acquisti on-line, dichiara che potrebbe fare acquisti di questo genere nell’immediato futuro.
Ma perché preferire lo store online al negozio fisico o viceversa? Il vantaggio degli acquisti online, hanno dimostrato diverse ricerche, risiede soprattutto nella convenienza e nella comodità. Il negozio fisico, invece, viene preferito per la possibilità di toccare con mano i prodotti che si andranno poi ad acquistare. Per questo i due aspetti si stanno sempre più plasmando. C’è chi verifica i prodotti dal vivo per poi acquistarli in rete ad un prezzo più conveniente e chi fa il contrario, cioè valuta la qualità dei prodotti online (attraverso recensioni o confrontandoli con oggetti simili ma di marche diverse) e poi si reca al negozio per l’acquisto.