Cresce l’export di piccole e micro imprese | T-Mag | il magazine di Tecnè

Cresce l’export di piccole e micro imprese

lavoro_impreseIl rallentamento delle economie emergenti – della Russia, soprattutto – interessa anche le piccole e micro imprese che, guarda caso, nel corso del 2015 hanno visto diminuire la domanda dello 0,6% condizionando perciò l’andamento delle esportazioni. Tale perdita è stata però compensata dalla domanda delle economie avanzate e nel complesso l’export nei settori di micro e piccola impresa (MPI) è cresciuto.
Questa, in sintesi, la recente indagine di Confartigianato sul Made in Italy nei settori di MPI. Nel totale il risultato è positivo: nel periodo quarto trimestre 2014 – terzo trimestre 2015 l’export è valso 114,7 miliardi di euro, pari al 7,1% del Pil. Nei primi nove mesi del 2015 l’export è così cresciuto di 3.132 milioni di euro, +3,8% rispetto all’anno precedente. Un aumento del 4,1% è stato osservato nel manifatturiero e ancora aumenti superiori alla media per i settori delle altre manifatture (9,5%), alimentare (6,6%) e mobili (6,4%).
Il dato è particolarmente importante in quanto nel sistema produttivo italiano prevalgono le imprese di piccolissima dimensione: nel 2013 – secondo le rilevazioni dell’Istat diffuse nel report sull’imprenditorialità in Italia – le micro imprese (meno di dieci addetti) rappresentavano l’86,4% delle unità produttive.
L’export, insomma, è cresciuto del 5,4% verso le economie avanzate mentre i paesi emergenti segnano un calo della domanda dello 0,6%. A pesare, non poco, in quest’ultimo segmento è il crollo della Russia (-33,5%), altrimenti si sarebbe registrato un incremento del 4,3%, un valore in fondo non tanto distante dal +5,4% dei paesi avanzati.
Tra i principali mercati del Made in Italy si rileva una crescita superiore ai cinque punti percentuali nei casi di Stati Uniti (+20,4%), Corea del Sud (+17%), Cina (+12,9%), Hong Kong (+10,1%), Polonia (+8,9%), Regno Unito (+8,8%), Spagna (+7,3%) e Svizzera (+5,7%). In calo, invece, Francia (-0,1%), Belgio (-1,2%) Emirati Arabi Uniti (-1,5%), Austria (-1,7%), Grecia (-7,2%) fino ad arrivare, appunto, al crollo delle vendite in Russia.
Il ribasso del prezzo del petrolio potrebbe, anch’esso, ricoprire un ruolo fondamentale nel determinare l’andamento dell’export (nel lungo periodo, infatti, i principali paesi produttori potrebbero non giovare della cosiddetta guerra dei prezzi). Se così fosse a crescere sarebbe la debolezza della domanda del made in Italy, visto che – avverte Confartigianato – 41 paesi emergenti produttori di petrolio pesano per il 15,1% dell’export e i 19 emergenti fornitori dell’Italia per il 7,7%.

 

Scrivi una replica

News

Autonomia differenziata, lunedì l’approdo in Aula alla Camera

L’approdo in Aula del disegno di legge per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario inaugura l’agenda dei lavori parlamentari della prossima settimana. Appuntamento…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Tedros Adhanom Ghebreyesus: «I vaccini sono tra le invenzioni più potenti della storia»

«I vaccini sono tra le invenzioni più potenti della storia, che rendono prevenibili malattie un tempo temute». Lo ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Salute: secondo uno studio dell’Oms-Europa, il 57% dei quindicenni europei ha sperimentato l’alcol

In Europa, il 57% dei quindicenni ha bevuto alcol e uno su cinque ha usato di recente le e-cig. Lo denuncia l’ultimo rapporto curato dall’Organizzazione…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Salute, negli ultimi 50 anni i vaccini hanno salvato almeno 154 milioni di persone

Negli ultimi 50 anni, i vaccini hanno salvato almeno 154 milioni di vite, a livello mondiale. Lo sostiene uno studio coordinato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della…

26 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia