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Lavoro: disoccupazione di nuovo in calo

lavoro_disoccupazioneDopo il calo di febbraio 2016 (-0,4%, pari a -87 mila), a marzo la stima degli occupati sale dello 0,4% (+90 mila persone occupate), tornando ai livelli di gennaio. L’aumento riguarda sia i dipendenti (+42 mila i permanenti e +34 mila quelli a termine) sia gli indipendenti (+14 mila). La crescita degli occupati coinvolge uomini e donne e si distribuisce tra tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di occupazione, pari al 56,7%, aumenta di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. È quanto rileva l’Istat nella consueta pubblicazione su occupati e disoccupati mensili.
I movimenti mensili dell’occupazione determinano, nei primi tre mesi del 2016, una sostanziale stabilità del livello degli occupati (+0,1%, pari a +17 mila) rispetto ai tre mesi precedenti. L’unica componente che mostra una crescita congiunturale significativa è quella dei dipendenti permanenti, che aumentano dello 0,5% sul quarto trimestre del 2015 (+72 mila). La stima dei disoccupati a marzo registra una diminuzione (-2,1%, pari a -63 mila), il calo riguarda uomini e donne. Il tasso di disoccupazione è pari all’11,4%, in calo di 0,3 punti percentuali su febbraio.
A marzo la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cala dello 0,3% (-36 mila). La diminuzione è determinata quasi esclusivamente dalle donne e riguarda le persone di 25 anni o più. Il tasso di inattività scende al 35,9% (-0,1 punti percentuali). Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo gennaio-marzo 2016 si registra un calo dei disoccupati (-0,5%, pari a -15 mila) e degli inattivi (-0,3%, pari a -43 mila). Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,2%, pari a +263 mila), che coinvolge soprattutto gli over 50. Sono in calo sia i disoccupati (-8,6%, pari a -274 mila) sia gli inattivi (-0,9%, pari a -125 mila).

Differenze di genere
A marzo 2016 la crescita degli occupati rispetto al mese precedente interessa uomini (+0,3%) e donne (+0,6%). Il tasso di occupazione aumenta di 0,2 punti percentuali tra i maschi arrivando al 65,9% e di 0,3 punti per le femmine facendo registrare il 47,6%. La diminuzione della disoccupazione nell’ultimo mese riguarda sia gli uomini (-2,1%) sia le donne (-2,2%). Il tasso di disoccupazione maschile cala di 0,2 punti percentuali attestandosi al 10,9%,
mentre diminuisce di 0,3 punti quello femminile arrivando all’11,9%.
Il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell’ultimo mese è determinato quasi esclusivamente dalla componente femminile (-0,4%). Il tasso di inattività resta stabile al 25,8% tra gli uomini, mentre per le donne si attesta al 45,8% (-0,2 punti percentuali).
Nella media del periodo gennaio-marzo 2016, tra gli uomini il tasso di occupazione e di quello di inattività sono stabili a fronte della diminuzione del tasso di disoccupazione (-0,1 punti percentuali). Per le donne, nello stesso periodo, aumenta il tasso di occupazione (+0,1 punti), rimane stabile quello di disoccupazione e diminuisce il tasso di inattività (-0,2 punti).Nel confronto con marzo 2015, il tasso di occupazione cresce sia per gli uomini (+0,9 punti percentuali) sia per le donne (+0,8 punti). Sempre su base annua, il tasso di disoccupazione cala per gli uomini (-0,7 punti) e per le donne (-1,5 punti). Il tasso di inattività è in calo per la componente maschile (-0,4 punti), mentre è stabile per quella femminile.

Occupazione dipendente e indipendente
La crescita occupazionale nel mese di marzo 2016 è determinata sia dai dipendenti sia dagli indipendenti. La stima dei dipendenti a marzo cresce dello 0,4% (+75 mila). L’aumento coinvolge sia i dipendenti a tempo indeterminato (+0,3%, pari a +42 mila), che recuperano parzialmente il calo registrato a febbraio, sia quelli a termine (+1,5%, pari a +34 mila), che tornano a crescere dopo sei mesi di calo. Gli indipendenti nell’ultimo mese aumentano dello 0,3% (+14 mila), proseguendo la crescita iniziata nel mese di gennaio.
Nel periodo gennaio-marzo 2016 i dipendenti aumentano rispetto ai tre mesi precedenti (+0,1%,pari a +21 mila). Il risultato è sintesi di una crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%, pari a +72 mila) e di un calo di quelli a termine (-2,1%, pari a -51 mila). Nello stesso periodo gli indipendenti registrano un lieve calo (-0,1%, pari a -4 mila). Su base annua i dipendenti crescono dell’1,8% (+295 mila), mentre gli indipendenti diminuiscono dello 0,6% (-32 mila). Tra i dipendenti, la crescita è determinata prevalentemente dai permanenti che crescono nei dodici mesi dell’1,9% (+280 mila), mentre quelli a termine aumentano dello 0,6% (+15 mila).

(fonte: Istat)

 

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