Comunali 2016: l’analisi dei flussi elettorali
Quanti voti hanno guadagnato nei ballottaggi (o perso) i candidati a sindaco delle principali città rispetto al primo turno? Il giorno dopo le importanti vittorie del Movimento 5 Stelle a Roma e a Torino, del successo di Sala a Milano e della riconferma di De Magistris a Napoli, Tecnè risponde a questa domanda nell’analisi dei flussi elettorali per Tgcom24. Vediamo, comune per comune, l’orientamento degli elettori.
ROMA
Nella Capitale, dove Virginia Raggi del M5S ha vinto con un margine molto ampio sul candidato del Pd Roberto Giachetti, per 100 elettori del primo turno, la neoeletta sindaco ha ottenuto l’86% dei favori da quanti si erano già espressi per lei, mentre il 50% proviene dall’elettorato di Meloni, il 38% da Marchini, il 40% da Fassina, il 58% da altri, il 13% da chi non aveva votato. Per Giachetti, la conferma è giunta dal 69% dei suoi elettori al primo turno. Appena il 4% è giunto dall’area Meloni, il 23% da Marchini, il 25% da Fassina, il 13% da altri, il 9% da chi non aveva votato. Non si è recato alle urne il 14% chi aveva votato Raggi, il 31% di chi si era espresso per Giachetti, il 46% per Meloni, il 39% per Marchini, il 35% per Fassina, il 29% da altri, il 78% di chi non aveva votato.
MILANO
Nel capoluogo lombardo, considerata la medesima base di riferimento (per 100 elettori del primo turno) il 77% di quanti avevano votato Beppe Sala – vincitore su Stefano Parisi – hanno effettivamente confermato il loro voto (per 100 elettori al primo turno), Parisi l’84%. Tuttavia Sala è riuscito a catalizzare in quota maggiore i voti di quanti si erano espressi in precedenza per gli altri candidati. Dagli elettori di Corrado al primo turno è giunto il 12% dei consensi per Sala e il 24% per Parisi. Da Rizzo il 47% per Sala e il 3% per Parisi; da Cappato rispettivamente il 37% e il 7%, da altri il 57% e il 10%. Tra quanti non aveno votato, Sala ha ottenuto il 14%, Parisi il 10%.
Il 23% di chi aveva votato Sala, stavolta non ha votato. Il 16% nel caso di Parisi, il 64% Corrado, il 50% Rizzo, il 56% Cappato, il 33% altri. Il 76% di quanti non avevano votato al primo turno, non lo hanno fatto nemmeno in occasione del ballottaggio.
TORINO
A Torino vince Chiara Appendino, la quale – per 100 elettori al primo turno – ha visto rinnovarsi la fiducia dall’88% di quanti l’avevano votata il 5 giugno. In più ha ottenuto il 54% da chi in precedenza si era espresso a favore di Morano, il 39% a favore di Napoli, il 41% da Rosso. Chi aveva votato per altri candidati ha dato stavolta la propria preferenza ad Appendino nel 60% dei casi, il 15% da chi invece non aveva votato. Il sindaco uscente Piero Fassino, invece, ha visto confermare il 74% dei voti. Appena il 4% di chi aveva sostenuto Morano ha dirottato la propria preferenza su di lui, poi il 27% di chi aveva votato Napoli e il 28% Rosso (il 14% altri, l’11% tra chi non aveva votato). Non ha votato al ballottaggio, infine, il 12% di chi aveva votato Appendino, il 26% di quanti avevano espresso il voto per Fassino, il 42% di Morano, il 34% di Napoli, il 31% di Rosso, il 26% da altri, mentre il 74% di chi non aveva votato ha ribadito tale comportamento anche al secondo turno.
NAPOLI
Nel capoluogo campano il 76% degli elettori di De Magistris, riconfermato sindaco, hanno espresso di nuovo il proprio consenso, ma il 24% non è tornato a votare. Per lo sfidante Lettieri la proporzione è stata di 68 a 32, mentre tra gli elettori di Valente ben l’86% non si è recato alle urne, il 6% si è espresso per de Magistris e l’8% per Lettieri. Il 19% di chi aveva votato per Brambilla, stavolta ha votato per De Magistris e solo l’1% per Lettieri, ma l’80% non è andato a votare. Percentuali analoghe per quanto riguarda l’elettorato di Taglialatela: il 20% si è espresso a favore di De Magistris, il 2% a favore di Lettieri (ma il 78% non ha votato). Dagli altri candidati il 35% dei voti è andato a De Magistris, il 4% a Lettieri e il 61% non è tornato alle urne. Tra quanti non avevano votato, invece, il 10% si è espresso per De Magistris. Il 5% per Lettieri: l’85% non ha votato neppure stavolta.