Su le vendite al dettaglio. Stabili le retribuzioni
Come accade per altri indicatori, anche le vendite al dettaglio stanno seguendo un andamento piuttosto altalenante, segno che la ripresa economica dell’Italia non si sia ancora consolidata. Dal fronte delle retribuzioni emerge, a maggio, una sostanziale stabilità, con una variazione nulla rispetto ad aprile ma un incremento rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Osservando le tabelle dell’Istat si può osservare infatti come, nonostante ad aprile le vendite siano aumentate dello 0,1% rispetto al mese precedente, il progresso è stato troppo lieve, tanto che la media del trimestre vede le vendite in calo dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. A marzo, infatti, le vendite scesero dello 0,6% dopo l’esiguo +0,2% di febbraio.
Il risultato congiunturale di aprile è il risultato di un +0,2% per le vendite di prodotti alimentari e una variazione nulla di quelle non alimentari (-1,2% e -0,3% a marzo), mentre il calo trimestrale è stato dettato in egual modo sia dalle vendite alimentari (-0,2%) che da quelle non alimentare (-0,2%).
Anche a livello tendenziale le vendite hanno riportato una flessione: rispetto ad aprile 2016 si registra infatti un -0,5%, risultato del -1,6% che ha interessato le vendite di prodotti alimentari e del +0,1% delle vendite di prodotti non alimentari.
Per quanto riguarda invece le retribuzioni, l?Istat ha registrato una variazione dell’indice nulla tra aprile e maggio 2016 ma un progresso di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I settori che a maggio sono stati interessati dagli incrementi più marcati sono quello del tessile e dell’abbigliamento, con un +3,4%, e quello dell’energia elettrica e gas, +1,9.