Costruzioni: settore in ripresa nel 2016?
Gli incrementi occupazionali, certificati dalle stime preliminari dell’ISTAT relative al 2015, riguardano tutti i comparti – agricoltura, silvicoltura e pesca, industria in senso stretto, commercio, trasporti… –, eccezion fatta per le costruzioni (-0,7%).
Del resto, osservava recentemente l’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), i “modesti” segnali di ripresa lanciati dall’economia italiana non hanno coinvolto il settore delle costruzioni, uno dei comparti maggiormente colpiti dalla crisi economica: dall’inizio della recessione, il comparto ha perso 502 mila posti di lavoro (-25,3%) che, considerando anche i settori collegati, raggiungono le 780 mila unità circa (dati ANCE). Il 2016 dovrebbe essere l’anno della ripresa, però.
Secondo le stime dell’ANCE, i provvedimenti adottati dal governo e in particolare le “misure contenute nel disegno di Legge di Stabilità” contribuiranno al rilancio del comparto: quest’anno gli investimenti nel settore dovrebbero crescere per la prima volta dal 2008 (+1% in termini reali).
Anche la Commissione europea è ottimista sul futuro prossimo delle costruzioni italiane. Le previsioni macroeconomiche di Bruxelles sostengono che gli investimenti cresceranno tanto nel 2016 (+2,4%) quanto nel 2017 (+3,3%). Ovvero a un ritmo superiore da quello previsto dal governo – nella Nota di aggiornamento del DEF, l’esecutivo prevede una crescita del 1,4% per quest’anno e del 2,3% per il 2017 – e che consentirà di recuperare parte degli investimenti perduti durante la crisi economica: tra il 2007 e il 2015, nel nostro Paese gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del 35,6%.
Secondo l’ISTAT, nel primo trimestre del 2016 gli investimenti in costruzioni sono aumentati su base annua (+0,8%) mentre sono diminuiti rispetto al trimestre precedente (-0,5%).
L’importanza degli investimenti era stata sottolineata anche dall’ANCE nei mesi scorsi, secondo cui investire dieci miliardi di euro nel 2016 consentirebbe la creazione di 170 mila nuovi posti di lavoro.
Qualche tempo fa, Confartigianato osservava che la ripresa delle costruzioni è di grande importanza per le il tessuto imprenditoriale italiano e in particolare per le imprese di piccole e medie dimensioni: il comparto è caratterizzato dalla più alta quota di occupazione nelle imprese fino a 20 addetti (80,6%) e la più elevata incidenza di occupati nelle imprese artigiane, con il 55,8% dell’occupazione complessiva.