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L’America e le armi da fuoco

Alcuni numeri dopo la strage di Las Vegas: il 57% degli statunitensi vive in un contesto domestico in cui non sono presenti armi, mentre il 30% ne è possessore. L'11% non è possessore, ma vive con qualcuno che lo è
di Fabio Germani

Uomo, bianco, spesso senza un diploma di laurea: è il possessore “tipo” di armi da fuoco negli Stati Uniti. A tracciare l’identikit in tempi (relativamente) non sospetti era stato il Pew Research Center, attraverso una rilevazione realizzata tra il marzo e l’aprile 2017. La tragedia di Las Vegas ha riaperto una volta di più il dibattito sul possesso di armi da fuoco in America, un diritto garantito dal II emendamento della Costituzione statunitense che con il passare del tempo ha assunto tuttavia un peso diverso rispetto alle origini, quando le ragioni erano più vicine al diritto collettivo che non a quello individuale. E nonostante gli eventi drammatici che si sono registrati, molti dei quali piuttosto recenti, la questione si è rivelata spesso un boomerang politico per chi ha tentato di prendere la cosa di petto.


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Mentre si tenta ancora di individuare il movente che ha spinto Stephen Paddock ad introdurre un intero arsenale all’interno di una stanza del 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel di Las Vegas, sparare alla folla sottostante che assisteva ad un concerto country provocando 58 morti, il presidente Trump non ha escluso che di una modifica delle regole si possa parlare in futuro. Il tema fu al centro dell’ultima campagna presidenziale. La candidata democratica Hillary Clinton aveva promesso un giro di vite contro il possesso di armi da fuoco, la più morbida posizione del futuro inquilino della Casa Bianca sull’argomento aveva trovato invece il sostegno della NRA, la potente associazione pro armi. Già durante l’amministrazione Obama erano entrate in vigore leggi che limiterebbero le possibilità di ottenere armi, specie quelle più pericolose. Ma alcune lacune legislative e l’opportunità di acquistare armi senza particolari restrizioni in alcuni Stati hanno sempre vanificato le iniziative in questo senso.

GLI AMERICANI E LE ARMI
Stando all’indagine del Pew Research Center, circa la metà degli uomini bianchi (il 48%) dice di possedere una pistola. Al contrario, sono un quarto delle donne bianche e degli uomini non bianchi (24%) a dichiarare la stessa cosa. Spesso viene riscontrato un divario educativo tra i possessori: il 41% dei bianchi senza un diploma di laurea dispone di armi contro il 26% dei bianchi con almeno un diploma di laurea. Da un punto di vista geografico, la proprietà della pistola è meno concentrata nel Nord-Est e c’è un divario urbano-rurale. In altre parole, tra gli adulti che vivono nelle zone rurali il 46% dice di possedere una pistola, mentre il 28% di chi vive nei piccoli centri e, in quota minore – il 19% –, nelle aree urbane ammette di possedere una pistola. In generale il 57% degli americani, rileva il Pew Research Center, vive in un contesto domestico in cui non sono presenti armi, il 30% ne è possessore, l’11 non è possessore ma vive con qualcuno che lo è. Resta un fatto, però: circa sette americani su dieci ammettono di aver sparato con una pistola, compresa una porzione importante di quelli che dichiarano di non essere possessori. La maggioranza (il 66% del campione) ne ha più di una e il 73% afferma di non riuscirsi a immaginare senza. Si diventa possessori soprattutto per ragioni legate alla sicurezza, oltre che per il senso di libertà garantita.

LE ARMI E LA VIOLENZA
Il 44% degli adulti americani – dati provenienti ancora dall’indagine del Pew Research Center – afferma di conoscere personalmente qualcuno al quale è stato sparato, sia accidentalmente che intenzionalmente. Il 23% di essi racconta che è capitato che persino qualcuno della propria famiglia sia stato minacciato o intimidito da qualcuno con la pistola. Perlopiù sembrerebbe che quello della violenza con armi da fuoco sia un problema effettivamente percepito nel paese, anche se le opinioni di chi ne ha almeno una e chi no possono differenziarsi abbastanza. È stato stimato che negli Stati Uniti curare le persone vittime di conflitti a fuoco costi oltre due miliardi di dollari l’anno. Secondo i dati raccolti da Gun Violence Archive sarebbero quasi 12 mila i morti da arma da fuoco, per quasi 47 mila incidenti totali nel 2017. Da inizio anno le sparatorie di massa sono state 273, compresa quella di Las Vegas. “Un atto di pura malvagità”, l’ha definita Trump.

@fabiogermani

 

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