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Aumenta la fiducia in generale, ma rimangono le incertezze

Le rilevazioni dell’Istat mostrano sì un miglioramento del clima di fiducia sia per i consumatori che per le imprese, ma per alcune componenti l’andamento è ancora altalenante
di Redazione

Per ottobre le rilevazioni dell’Istat indicano un aumento sia della fiducia dei consumatori sia di quella delle imprese, confermando l’andamento che ha interessato i due indicatori negli ultimi mesi. Tuttavia, entrando nel dettaglio dei sotto-indici che compongono il dato generale si possono osservare ancora delle incertezze.

È il caso di quello che misura la fiducia delle imprese di costruzione. Il settore, infatti, è stato il più colpito dalla crisi economica e tutt’oggi, nonostante la risalita del Paese, presenta ancora notevoli difficoltà. Non a caso a ottobre la fiducia appare nuovamente in calo di due punti, passando dai 132,1 di settembre ai 130 del mese in corso, confermando il trend altalenante osservabile dalle ultime rilevazioni: a giugno 129,8 punti, a luglio 131,1, ad agosto 128,4, e così via.
Bene, invece, gli indici di fiducia delle altre tipologie di impresa considerate dall’indagine. In quelle manifatturiere l’indicatore è passato da 110,5 punti a 111 (108,5 ad agosto), in quelle dei servizi di mercato da 107,1 a 107,6 (107,1 ad agosto), mentre in quelle del commercio da 109,1 a 113,2 (105,6 ad agosto).
Anche osservando le tabelle relative alle componenti dell’indici di fiducia dei consumatori è possibile notare dei cali della fiducia, nonostante l’aumento dell’indicatore generale. Tra i principali indici, solo il clima futuro mostra una crescita (da 121,5 a 121,6), mentre il clima economico diminuisce da 143,9 a 143,6, quello personale da 106,5 a 105,9 e quello corrente da 112,3 a 111,5.
In particolare migliorano le attese sulla disoccupazione (da 11,8 a 13,2 punti), i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia (rispettivamente da -27,1 a -23,9 e da -8,8 a -6,3) e le opportunità attuali di risparmio (da 114,6 a 120,4), ma peggiorano i giudizi e le attese sulla situazione economica dell’Italia (rispettivamente da -18,5 a -23,9 e da -1,1 a -2,2), i giudizi sul bilancio familiare (passando da 14,8 punti a 13 punti), le possibilità future di risparmio (da -16,8 a -23,8) e le opportunità attuali all’acquisto di beni durevoli (da 38,3 a -45,7).

 

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