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Manovra in deficit, cosa significa?

I possibili scenari dopo che il governo ha raggiunto l'intesa sulla nota di aggiornamento al DEF e annunciato la «manovra del popolo»
di Redazione

Raggiunto l’accordo sull’innalzamento del rapporto deficit/Pil al 2,4% per tre anni, il governo ha aggiornato il DEF (il Documento di economia e finanza, altrimenti scritto dal precedente governo Gentiloni) al cui interno sono presenti le misure che l’esecutivo intende adottare, appunto nei prossimi tre anni. Molte di queste disposizioni verranno inserite nella manovra che andrà approvata entro dicembre. Non è stato facile raggiungere l’intesa, anche perché dapprima il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, aveva indicato una soglia dell’1,6%, tuttavia ritenuta non abbastanza espansiva dalle forze di governo (M5S e Lega). Tutto ciò, Bruxelles permettendo, si tradurrà in una manovra in deficit. Cosa significa nel dettaglio?

La legge di Bilancio è, di fatto, il principale strumento di finanza pubblica. Serve a regolare la vita economica del paese per il triennio di riferimento e non dovrebbe discostarsi troppo da quelli che sono i criteri imposti dal Trattato di Maastricht. Questi ultimi furono stabiliti nel 1993, furono in seguito aggiornati e alla fine resi vincolanti nel 2012 con il Patto di bilancio europeo, il Fiscal compact. I parametri di Maastricht – i requisiti per accedere all’Unione monetaria – fissano alcuni obiettivi specifici come il rapporto debito/Pil che non deve superare la soglia del 60% e quello deficit/Pil che non deve andare oltre il 3% (l’inflazione, invece, deve attestarsi su valori attorno al 2%). Con il Fiscal compact si è deciso di introdurre norme più stringenti: l’inserimento del pareggio di bilancio – equilibrio tra le entrate e le uscite – in Costituzione (inserito in Italia con una modifica all’articolo 81, aprile 2012), l’obbligo di non superare la soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% del Pil, l’obbligo di mantenere il rapporto deficit/Pil entro il 3%, la riduzione del rapporto debito/Pil per chi presenta un debito pubblico oltre la soglia stabilita (60%) pari ogni anno a un ventesimo della parte eccedente.

Reddito di cittadinanza (10 miliardi per 6,5 milioni di persone che ora sono sotto la soglia di povertà), introduzione della flat tax (che tale sarà per le piccole imprese per cui verrà applicato un prelievo fisso del 15%; per tutti gli altri verranno applicate due aliquote, dunque una tassazione non di tipo flat), il superamento della legge Fornero attraverso il meccanismo della quota 100: sono alcune delle misure previste in manovra (che il Parlamento dovrà approvare entro dicembre). Una manovra che, così come immaginata, potrebbe non superare l’esame della Commissione europea proprio perché rischia di uscire dal binario concordato in sede comunitaria, considerato l’enorme debito pubblico italiano e il possibile aumento degli spread e dei tassi di interesse. «Non abbiamo alcun interesse ad aprire una crisi tra l’Italia e la Commissione UE, ma non abbiamo neanche interesse a che l’Italia non riduca il suo debito pubblico, che rimane esplosivo», è stato il primo commento da parte del commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici.

I prossimi passaggi saranno fondamentali. Ipotizzando – scenario ritenuto più che probabile dalla maggior parte degli osservatori – che la Commissione europea respinga la manovra, l’Italia avrà tempo fino al 21 novembre per presentare una versione alternativa. Se proseguirà nella strada intrapresa non si può escludere una procedura per deficit eccessivo (anche se in questi casi gli iter sono piuttosto lunghi e, nell’eventualità, se ne riparlerà nel 2019). Infatti una manovra in deficit può essere sostenuta da un contesto economico molto favorevole e una crescita che si attesta su ritmi elevati. Se quest’ultime condizioni non si verificano, cioè se l’incremento della spesa pubblica non ha un impatto positivo sull’economia reale, nel lungo periodo può rendersi necessario un nuovo intervento di aggiustamento dei conti per rientrare del deficit.

 

3 Commenti per “Manovra in deficit, cosa significa?”

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