Brexit, CsC: «Rischi per l’export italiano: in ballo ci sono 23 miliardi»
«La bocciatura dell’accordo sulla Brexit aumenta l’incertezza. Ciò ha un impatto immediato su sterlina e fiducia dei consumatori, che restano vicine ai minimi e tiene giù anche gli investimenti, rischiando di compromettere le prospettive di crescita dell’economia Uk nel medio e lungo periodo. Ne risentiranno le imprese esportatrici italiane che rischiano di vedere ridotti i volumi di beni rivolti al mercato britannico: in ballo 23 miliardi». Lo sostiene il CsC, il Centro studi di Confindustria, all’indomani del voto del Parlamento britannico che ha bocciato l’accordo raggiunto dal governo May e Bruxelles sulla Brexit. Secondo il CsC, «la prolungata incertezza potrebbe far allontanare alcune multinazionali dal territorio britannico, costituendo un’opportunità per altri paesi europei: il CsC stima che per l’Italia gli investimenti diretti esteri potenziali extra potrebbero generare un aumento del Pil di 5,9 miliardi annui, ovvero lo 0,4%; ciò non è comunque compensativo di rischi ed effetti negativi legati alla Brexit».