Al via il reddito di cittadinanza, come richiederlo
Occorre compilare un modulo predisposto dall’INPS e poi caricarlo sul sito del governo o presentarlo ad un CAF o in un ufficio postale
di Redazione
Da mercoledì 6 marzo è possibile richiedere il cosiddetto “reddito di cittadinanza”, la misura introdotta dal governo per garantire un sussidio economico a quanti sono disoccupati o inoccupati, a patto di rispettare determinati requisiti.

Chi intende fare domanda deve compilare un modulo predisposto dall’INPS – è disponibile dal 28 febbraio –, dopodiché dovrà caricarlo sul sito del governo (redditodicittadinanza.gov.it), al quale vi si può accedere soltanto tramite SPID, il sistema pubblico di identità digitale, o presentarlo in versione cartacea nei CAF o agli uffici delle Poste italiane a partire dal quinto giorno di ogni mese.
Inciso: le Poste hanno comunicato che procederanno per ordine alfabetico. In pratica oggi, mercoledì 6 marzo, è il turno dei cognomi che iniziano per A e B, giovedì sarà la volta della C; venerdì D-F; sabato G-K; lunedì 11 marzo L-M, martedì 12 N-R e mercoledì 13 S-Z.
Prima di consegnare la domanda, però, bisogna presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per l’ISEE presso l’INPS, tramite CAF o online. La Dichiarazione che attesta i dati del proprio nucleo familiare ma anche quelli relativi al reddito e alla situazione patrimoniale mobiliare o immobiliare. Una volta raccolte tutte le domande entro la fine del mese, l’INPS le riceverà per poi verificare il possesso dei requisiti usando le proprie banche dati e quelle delle amministrazioni collegate e valuterà l’idoneità o meno al reddito.
In caso di esito positivo, riconoscerà ufficialmente il beneficio comunicandolo via mail o sms e lo accrediterà su una Carta di pagamento elettronica che, attualmente, viene emessa da Poste Italiane.
Entro 30 giorni dalla mail o dall’sms dell’INPS, i componenti del nucleo familiare che hanno certe caratteristiche devono presentare una Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID). E lo potranno fare presso i Centri per l’impiego o presso i patronati convenzionati con l’ANPAL, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro.