Quanto l’intelligenza artificiale contribuirà alla crescita del Pil
Prova a rispondere McKinsey: in Italia potrebbe aumentare del 13% nel prossimo decennio, a livello europeo l’incremento potrebbe essere del 19%
di Redazione
Secondo il nuovo rapporto della società di consulenza McKinsey, che tenta di quantificare l’impatto economico che l’AI potrebbe avere sui mercati, nel prossimo decennio il Pil dell’Italia potrebbe crescere del 13%, percentuale pari a 228 miliardi di euro, grazie all’impiego delle tecnologie innovative e in particolare dell’intelligenza artificiale. La società stima che l’impatto dell’AI, che rappresenta un’opportunità con ampio margine di crescita da compensare per riacquisire competitività sul mercato mondiale, a livello europeo sarebbe invece un incremento del 19% del Pil entro il 2030, per un valore di 2.700 miliardi di euro.
Sempre secondo il McKinsey Institute, le previsioni contenute nel report dello scorso anno, stimavano che il possibile contributo dell’AI, nei campi quali computer vision, assistenti virtuali e processi robotizzati, a livello globale sarebbe pari a 13 mila miliardi di dollari entro il 2030. Anche se si sottolineava che l’adozione delle nuove tecnologie potrebbe essere lenta a causa degli iniziali costi di transazione e implementazione.
Nell’ultima analisi dell’Istituto si evidenzia comunque che negli ultimi tre anni in Europa è triplicato il numero di start up, mentre gli investimenti hanno fatto registrare un aumento del 360%, arrivando a 21 miliardi nel 2018, rispetto a cinque anni prima. A livello europeo, secondo lo studio, una parte della spesa comunitaria destinata a prodotti e servizi pubblici potrebbe essere destinata all’innovazione e incentivare gli investimenti anche del settore privato. La necessità di investimenti congiunti nel settore deriva dal gap, ancora da colmare, esistente tra il numero di “unicorni” (start up con un valutazione superiore a un miliardo) europei e americani, e dallo scarso impiego e sviluppo del mercato del venture capital nell’UE.
Le previsioni economiche si accompagnano a quelle degli impatti che l’AI avrebbe sul mondo del lavoro e sulla necessità di adattare la formazione dei giovani: entro dieci anni il mercato europeo vedrà un aumento del 40% delle skills tecnologiche avanzate e del 65% delle competenze di base.