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Il lavoro in Europa nel primo trimestre 2020

I dati Eurostat sul flusso del mercato del lavoro, mostrano che i primi effetti delle misure adottate dai singoli Stati contro il coronavirus hanno comportato una riduzione degli occupati e dei disoccupati in favore di un aumento dei lavoratori transitati nell’inattività

di Redazione

Il primo trimestre del 2020 è stato il primo periodo in cui il mercato del lavoro ha subito gli effetti, seppur limitati nel tempo, delle misure anti-contagio da coronavirus adottate dagli Stati dell’UE. Secondo i dati dell’Eurostat sui flussi del mercato del lavoro europeo, tra il quarto trimestre del 2019 e il primo di quest’anno, è stato registrato un record negativo – dal 2010, anno di inizio della serie storica – di persone che hanno trovato lavoro, solo 2,6 milioni di europei. Il che significa che solo una quota corrispondente al 20,4% della popolazione disoccupata tra ottobre e dicembre 2019 ha trovato lavoro tra gennaio e marzo 2020, mentre nello stesso periodo i disoccupati sono rimasti 6,9 milioni e invece la restante parte, circa 3,3 milioni di persone, è diventata economicamente inattiva.

Il numero delle persone disoccupate che hanno trovato un’occupazione nei primi tre mesi del 2020, è attenuato da quei 2,2 milioni di persone che invece hanno subito il processo opposto, cioè da occupati nell’ultimo quarto del 2019 sono diventati disoccupati nel nuovo anno. Mentre un numero record di persone, 3,9 milioni di europei, è invece transitato dall’avere un lavoro ad essere classificato come inattivo.

Per quanto riguarda la quota di inattivi che ammonta a oltre 93 milioni di persone, la percentuale di coloro che sono passati allo stato di occupati è pari al 3,3%, corrispondente a quasi 3,3 milioni di persone, e al 3,2% per coloro che invece sono transitati allo stato di disoccupati.

Alla fine, in base ai dati Eurostat, i flussi in valore assoluto mostrano che il primo trimestre del 2020 chiude in negativo, rispetto ai tre mesi precedenti, per quanto riguarda gli occupati, che perdono 200 mila unità, la categoria dei disoccupati perde 500 mila unità, ma quella che ne risulta dai trasferimenti è quindi un aumento sostanziale del numero degli inattivi.

In Italia

I dati riferiti al contesto europeo mostrano una tendenza simile a quelli diffusi dall’Istat sul mercato del lavoro italiano. Infatti, anche nel caso nazionale, nel primo trimestre 2020, il numero di persone occupate diminuisce dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, inoltre, specularmente al caso europeo, i dati mostrano che il primo trimestre 2020 si caratterizza per il significativo calo del numero dei disoccupati contestualmente all’aumento di quello degli inattivi.

 

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