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I numeri della violenza sulle donne

Sono 91 le donne uccise nei primi dieci mesi del 2020. Spesso gli atti di violenza avvengono nel contesto familiare

di Silvia Capone

Il 25 novembre si celebra, ormai da 15 anni in Italia, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e, nonostante le campagne di sensibilizzazione e la presa di posizione contro questi atti dell’intera opinione pubblica, le donne continuano ad essere uccise per il semplice fatto di essere donne. Solo oggi, la cronaca riporta due casi di femminicidi commessi, secondo le notizie, dai partner delle vittime.

Le due donne si vanno ad aggiungere alle 91 uccise nei primi dieci mesi del 2020, ovvero una ogni tre giorni, secondo il VII Rapporto Eures sul femminicidio in Italia. Dal report emerge che in realtà il numero è diminuito rispetto alle 99 vittime dello stesso periodo gennaio-ottobre del 2019, ma perché tra queste sono diminuite le vittime femminili della criminalità comune, mentre rimangono stabili a 56 le donne uccise nel contesto familiare. Ciò significa che l’incidenza del contesto familiare nei femminicidi raggiunge quest’anno il valore record dell’89%, superando la quota dell’85,8% registrata nel 2019.

I motivi più frequenti per i femminicidi sono le liti e i moventi passionali, come riporta anche il report realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale “Un anno di Codice Rosso reati spia e femminicidi”, che prendendo in considerazione i primi nove mesi dell’anno, mostra invece che nel 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 si è registrato un aumento del 7,3% di donne uccise, 88 contro le 82 del periodo gennaio-settembre dello scorso anno. La maggior parte delle vittime, sono state in ambito familiare e affettivo e di queste il 72% uccise da partner o ex.

Ma l’omicidio è solo il culmine della violenza contro le donne, prima di quello si perpetuano atti di violenza psicologica e di abusi di diverso tipo. Il lockdown e le misure di isolamento necessarie a contenere il coronavirus hanno reso le cose più difficili per chi è vittima di violenza e abusi, come sottolineato dal report dell’Istat pubblicato in occasione della giornata dedicata. Secondo i dati, in base alle chiamate ricevute al 1522, il numero verde contro la violenza sulle donne e lo stalking, il numero di quelle valide, sia telefoniche sia via chat, tra marzo e ottobre 2020 è cresciuto del 71,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 13.424 a 23.071.

I motivi per cui le donne hanno chiamato più spesso durante questo periodo di maggior isolamento sono stati “richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza” che è raddoppiata rispetto al 2019 e le “segnalazioni per casi di violenza”, che insieme rappresentano il 45,8% delle chiamate valide.

Il lockdown ha quindi reso più difficile per le vittime di violenze la possibilità di chiedere aiuto e contestualmente aumentato il tempo da dover passare in casa con il proprio aguzzino, agendo talvolta come acceleratore di violenza e femminicidio. Secondo i dati Eures tra marzo e giugno, ben 21 delle 26 vittime di femminicidio in famiglia convivevano con il proprio assassino.

 

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