Il quadro economico internazionale
Prosegue la fase di ripresa delle principali economie. A gennaio si rafforza la dinamica degli scambi commerciali
di Redazione
Prosegue la fase di ripresa economica delle principali economie internazionali caratterizzata da dinamiche eterogenee legate alle diverse fasi di avanzamento delle campagne vaccinali e all’efficacia delle misure di supporto messe in atto dai governi, osserva l’Istat tracciando il quadro internazionale nella consueta nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime del Pil mondiale per quest’anno e il prossimo (+6% e +4,4% rispettivamente).

Commercio mondiale
A gennaio, afferma ancora l’Istat, trainata principalmente dal recupero dell’economia cinese, si è rafforzata la dinamica degli scambi mondiali (+2,6% in termini congiunturali, fonte: Central planning bureau), i quali hanno toccato il livello più elevato da ottobre 2018. La crescita del commercio internazionale dovrebbe proseguire nei prossimi mesi come segnalato dal PMI globale composito sui nuovi ordinativi all’export che a marzo, per il secondo mese consecutivo, si è collocato sopra la soglia di espansione. Il Fmi ha previsto che quest’anno il commercio mondiale di beni e servizi in volume crescerà dell’8,4%, recuperando quasi completamente la flessione del 2020 (-8,5%). Dal lato dell’offerta si conferma, su scala mondiale, la ripresa del settore manifatturiero, che sta beneficiando della rimozione progressiva delle restrizioni sanitarie e del processo di ricostituzione delle scorte.
Cina, Stati Uniti, Eurozona
Il Pil cinese, in crescita dal secondo trimestre del 2020, in base alle previsioni del Fmi è atteso aumentare dell’8,4% quest’anno (+5,6% nel 2022), in decisa accelerazione rispetto al 2020 (+2,3%). Il dinamismo dei ritmi produttivi di manifattura e servizi dovrebbe proseguire nei prossimi mesi, come indicato dall’indice PMI Caixin composito di marzo, salito a 55,3 da 51,6 di febbraio.
Negli Stati Uniti, l’attività economica ha evidenziato decisi segnali positivi e le aspettative di crescita sono legate in buona parte all’implementazione dell’American Rescue Plan adottato dalla nuova amministrazione, pari a 1.900 miliardi di dollari (circa il 9% del Pil Usa). Le previsioni per l’anno in corso e il prossimo sono state riviste decisamente al rialzo dal Fmi (+6,4% e +3,5% l’incremento del Pil nel 2021 e 2022 rispettivamente). La dinamica occupazionale sembra avere superato la debolezza dei primi mesi dell’anno legata a fattori climatici e temporanei. A marzo, gli occupati non agricoli privati hanno registrato una crescita di 916 mila unità (+468 mila a febbraio) mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 6%. Nello stesso mese, la fiducia dei consumatori, rilevata dal Conference Board, è balzata a 109,7, circa 20 punti in più rispetto a febbraio, toccando i massimi da aprile 2020.
Nell’area euro, sebbene siano recentemente emerse incertezze riguardo alle tempistiche delle campagne vaccinali e ai tempi di realizzazione del programma Next Generation EU, le prospettive economiche per i prossimi mesi rimangono favorevoli. A febbraio, le vendite al dettaglio in volume sono cresciute del 3% in termini congiunturali e il tasso di disoccupazione si è attestato all’8,3%. Le stime del Fmi di aprile hanno rivisto marginalmente al rialzo la crescita del Pil dell’area per quest’anno e il prossimo (+4,4% e +3,8% rispettivamente).