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I desideri degli italiani in vista delle riaperture

Secondo un’indagine Coldiretti, al primo posto ci sono gli abbracci a parenti, fidanzati e amici. A seguire cene al ristorante e feste con gli amici

di Redazione

Prove di riaperture in Italia a partire dal 26 aprile, per alcune attività come la ristorazione, annunciate oggi, venerdì 16 aprile, dal governo. Ma quali sono i desideri degli italiani in vista di un ritorno (seppur graduale) alla normalità dopo una fase prolungata di sacrifici dovuti alla pandemia? Alla domanda prova a rispondere Coldiretti, attraverso un sondaggio condotto online.

Photo by Jay Wennington on Unsplash

Per quasi un italiano su tre (32%), ad esempio, la possibilità di tornare ad abbracciarsi con parenti, fidanzati e amici è il primo desiderio da realizzare con l’uscita dall’emergenza Covid che ha costretto a un cambiamento radicale di abitudini di vita. 

Al secondo posto nella classifica delle prime cose da fare una volta usciti dall’emergenza ci sono le cene al ristorante, indicate come priorità dal 30% degli italiani, mentre un 23% ha come obiettivo di fare una festa con parenti e amici per lasciarsi alle spalle i lunghi periodi di permanenza tra le mura domestiche e di solitudine. Non manca però un 8% di cittadini – continua Coldiretti – per i quali il primo sogno da realizzare è andare a un concerto o a uno spettacolo teatrale. Una minoranza del 6% ha, infine, come priorità, quella di tornare in palestra, anche per perdere i chili di troppo messi su durante i vari lockdown che hanno costretto in molti a rinunciare all’attività sportiva e rimanere più tempo in casa.

A tale proposito, poi, Coldiretti ricorda che la pandemia ha tagliato di quasi 130 miliardi i consumi degli italiani, che crollano dell’11,8% nel 2020 rispetto all’anno precedente e toccano il minimo dall’ultimo decennio per effetto delle restrizioni adottate per combattere la pandemia.  A far registrare il risultato più negativo sono stati gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2% seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%. In controtendenza sono solo i consumi alimentari delle famiglie, che fanno registrare un segno positivo e aumentano complessivamente del 3,3% che tuttavia non compensa il crollo della spesa fuori casa.

 

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