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Riaperture in UK, così il mercato del lavoro

Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,9% nel trimestre dicembre-febbraio, ma è in aumento il numero di inattivi. Un segnale positivo arriva dalla crescita dei posti vacanti con la ripresa delle attività

di Redazione

Come sta andando il mercato del lavoro nel Regno Unito, paese che per primo sta riaprendo dopo mesi di duro lockdown per contrastare la diffusione del coronavirus e una, fin qui, efficace campagna di vaccinazione? Secondo l’ONS, l’istituto di statistica britannico, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,9% nel trimestre dicembre-febbraio, nonostante il paese abbia trascorso il periodo considerato in una fase restrittiva anti-Covid piuttosto severa. In realtà, però, la diminuzione della disoccupazione è da attribuirsi in parte, secondo l’ONS, alle persone che hanno abbandonato del tutto il mercato del lavoro. In altre parole il tasso di inattività – che comprende chi ha smesso di cercare attivamente un impiego – è aumentato di 0,2 punti percentuali nei tre mesi di riferimento.

Photo by Jack Finnigan on Unsplash

La precarietà del mercato del lavoro è osservabile anche dal numero di dipendenti in contrazione (-56 mila unità) registrato tra febbraio e marzo, il primo calo in quattro mesi. Una cifra che porta il numero totale di posti di lavoro persi da inizio pandemia a 813 mila, più della metà dei quali relativi a persone di età inferiore ai 25 anni. Circa 363 mila persone sono invece classificate come disoccupati di lunga durata, numero che si teme possa crescere ancora nei prossimi mesi. 

L’economia britannica, che ha subito un crollo nel 2020 a causa delle restrizioni (tardive, va detto, rispetto a quanto intrapreso in altri paesi europei), potrebbe però dare qualche segnale di ripresa, seppur timido, a fronte delle riaperture mano a mano che le misure di prevenzione sul fronte pandemico verranno allentate (processo già iniziato da alcuni giorni). Secondo l’ONS, infatti, a marzo si è registrato un netto aumento delle offerte di lavoro, soprattutto nei settori che hanno potuto riavviare le attività all’aperto la scorsa settimana. 

Le stime sui posti vacanti mostrano che il mese scorso erano 650 mila contro ii 562 mila di febbraio, suggerendo perciò una ripresa delle assunzioni. Un dato che risulta migliore rispetto ai risultati trimestrali, che ancora risentono delle precedenti condizioni.

 

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