Torna a crescere la disoccupazione giovanile
Giovani e donne restano le due categorie più colpite dalla crisi derivata dall’emergenza sanitaria
di Redazione
La disoccupazione giovanile in Italia torna a crescere a marzo. A marzo, infatti, è passata dal 31,9% al 33%, il livello più elevato nell’area OCSE dopo quello della Spagna, dove il tasso di giovani in cerca di occupazione è pari al 37,7%. Nel nostro Paese è inoltre in crescita il tasso di disoccupazione femminile, all’11,4% dall’11,3%, mentre nel resto dell’area OCSE il dato risulta in calo al 6,6%, dal 6,8%. In particolare la disoccupazione femminile italiana è la più alta dopo quella della Colombia e della Spagna.
Non sono dati che stupiscono e che già l’Istat aveva fotografato, in riferimento all’Italia. Rispetto a febbraio 2020, stando agli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica, l’occupazione è diminuita per tutti i gruppi di popolazione, ma il calo risulta più marcato tra i dipendenti a termine (-9,4%), gli autonomi (-6,6%) e i lavoratori più giovani (-6,5% tra gli under 35).
Per quanto riguarda la componente femminile, invece, la risalita congiunturale dell’occupazione registrata a marzo 2021, già l’Istat aveva osserva una ripresa tra gli uomini, ma una diminuzione tra le donne.
Si tratta ad ogni modo di un trend che viene registrato da tempo. La crisi dovuta all’emergenza sanitaria ha colpito, in maniera più netta, i giovani e le donne, e in generale le persone con contratti di lavoro a termine o autonomi, in molti casi rappresentati proprio dalle due componenti.
Se per i giovani nel mercato del lavoro può essere “più facile” trovarsi in una condizione di precarietà occupazionale, la componente femminile è stata quella che ha pagato di più il prezzo della crisi, anche perché tradizionalmente impiegata nel settore dei servizi, che hanno sofferto maggiormente gli effetti della pandemia e le conseguenti limitazioni.
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