Le abitudini degli italiani, prima e dopo la pandemia
Ne abbiamo adottate di nuove, durante l’emergenza sanitaria, a tavola, nel tempo libero e nella cura della persona
di Redazione
Alcune indagini hanno studiato le abitudini degli italiani, ad oltre un anno dall’inizio della pandemia. Generalmente è emerso che ne abbiamo adottate di nuove, in diversi ambiti. Nei primi mesi dell’emergenza sanitaria, uno dei cambiamenti più evidenti è stato osservato nelle abitudini d’acquisto: costretti a trascorrere più tempo possibile a casa, un numero crescente di italiani ha fatto i suoi acquisti online, dando una spinta all’e-commerce. Questo è soltanto uno dei tanti esempi possibili, però.
A TAVOLA
Durante la pandemia, il menù degli italiani ha privilegiato prodotti con certificazioni territoriali, DOP, IGP, STG o comunque a chilometro zero. A rivelarlo un’indagine condotta da EngageMinds Hub, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica, coinvolgendo oltre 4.000 persone. Il 70% ha acquistato spesso o sempre prodotti DOP, IGP o STG, il 52% cibi a Km 0 e con certificazioni territoriali. «Una dinamica coerente con atteggiamenti più generali di diffidenza verso “l’esterno” o “l’esotico” che una pandemia sorta in Asia ha portato in molte persone, e che sfocia in comportamenti un poco più chiusi, anche in campo alimentare», commenta chi ha condotto il rapporto.
IGIENE PERSONALE
Mani lavate più spesso, come raccomandato dalle autorità sanitarie, ma anche meno attenzione all’igiene orale. In media le persone hanno lavato le mani circa nove volte al giorno durante la seconda ondata, riferisce l’ISTAT. Durante la pandemia, però, gli italiani hanno mostrato scarsa attenzione all’igiene orale: secondo uno studio Edelman Data & Intelligence per la divisione Oral Care di Unilever, oltre un adulto su due ha ammesso di non essersi lavato i denti per pigrizia e due adulti su cinque non lo hanno fatto per giornate intere.
NEL TEMPO LIBERO
Nel 2020, lo smartphone è diventato una presenza sempre più costante nel tempo libero degli italiani: secondo l’Osservatorio Mobile B2C Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, l’utilizzo dello smartphone è cresciuto del 69%, perlopiù per navigare su Internet. Gli italiani, che si sono connessi via mobile, sono stati 35,1 milioni, pari all’87% degli utenti web complessivi, con un aumento di 1,5 milioni rispetto a un anno prima (+4,5%). Mediamente trascorrono 77 ore al mese online da device mobili – in questo caso, l’aumento è stato del 29% rispetto a dicembre 2019 –, pari all’83% del tempo trascorso su Internet.
…E IN VACANZA
Grazie ad una situazione epidemiologica migliore rispetto alla scorsa estate, nonostante l’incognita legata alle varianti del coronavirus, un italiano su due non rinuncerà a trascorrere un periodo di vacanze, tra giugno e settembre. Nel farlo, sottolinea l’ISTAT, la pandemia «non condizionerà la scelta del tipo di vacanza (63,9% dei rispondenti), così come quelle legate al mezzo di trasporto (68,1%) e al tipo di sistemazione (73,1%)». E così il 34% di coloro che vogliono andare in vacanza ha intenzione di scegliere una sistemazione collettiva – hotel/pensione/albergo –, il 32,4% preferisce la casa o l’appartamento di proprietà e il 26,3% affittare un alloggio. Il mezzo di trasporto personale è il più scelto per raggiungere il luogo di vacanza (84%).