Quanto può valere la vittoria dell’Italia a Euro 2020
Dalla risalita dopo un lungo periodo di difficoltà dovuto alla pandemia alla crescita economica, il successo degli Azzurri a Wembley può avere un impatto significativo sulla vita degli italiani?
di Redazione
Nel 2006, dopo la vittoria dell’Italia al Mondiale di Germania, la fiducia nel governo Prodi sfiorò il 60%. L’impatto di una vittoria calcistica di tale portata può avere effetti inaspettati, sebbene provvisori. Difficile stabilire ora se il meritato trionfo all’Europeo 2020 contro l’Inghilterra avrà lo stesso risultato (peraltro il governo Draghi gode già, in questo senso, di buona salute), ma un significato profondo sicuramente lo lascia a seguito di un lungo periodo di difficoltà, sanitaria ed economica, dovuta alla pandemia di coronavirus.
Lo aveva già dimostrato un sondaggio Quorum/YouTrend per Sky Tg24 alla vigilia della finale di Wembley, dominata dagli Azzurri di Roberto Mancini e poi risolta ai calci di rigore. Intanto per il riscatto dopo l’eliminazione al mondiale del 2018 a cui l’Italia neppure partecipò (20,7% del campione), ma anche per la rinascita dopo la pandemia (20,3%). Umiltà e spirito di sacrificio della Nazionale sono gli elementi che più hanno colpito gli italiani, mentre Roberto Mancini è stato giudicato di gran lunga l’uomo simbolo. Dati che si possono ritenere pressoché verosimili ancora oggi, dato che l’80,2% degli intervistati rispondeva che il giudizio non sarebbe mutato in base al risultato della finale.
Da un punto di vista economico, invece, secondo le stime di Coldiretti, la crescita del Pil stimata dagli economisti pari allo 0,7% per le grandi vittorie calcistiche significa per l’Italia un possibile aumento aggiuntivo di 12 miliardi in un momento di grande ripresa dell’economia dopo l’emergenza Covid. Stando alla Coldiretti si tratta di un’importante chance sui mercati esteri dove si forma una parte del Pil nazionale che nel 2021 è già stimato in crescita attorno al 5%. E non va dimenticato anche l’impatto positivo sui flussi turistici stranieri con gli arrivi estivi a luglio e agosto già stimati in aumento del 32% rispetto all’anno scorso, anche se – osserva ancora la Coldiretti, secondo proprie elaborazioni su dati Isnart – su valori di molto inferiori all’anno prima della pandemia.