«Prospettive positive per l’economia italiana»
Per le imprese la fiducia si attesta sui massimi degli ultimi anni e il livello dei posti vacanti nell’industria e nei servizi ha superato i livelli pre-crisi, osserva l’Istat
di Redazione
Le prospettive per l’economia italiana restano decisamente positive. Per le imprese la fiducia si attesta sui massimi degli ultimi anni e il livello dei posti vacanti nell’industria e nei servizi ha superato i livelli pre-crisi. Così l’Istat nella consueta nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
Nel secondo trimestre, spiega l’Istat nella nota, l’economia italiana ha manifestato un maggiore dinamismo rispetto ai principali paesi europei. Il Pil ha segnato, in base alla stima preliminare, un deciso aumento (+2,7% la variazione congiunturale che segue il lieve incremento del trimestre precedente), portando la variazione acquisita per il 2021 a +4,8%. Il dato ha sintetizzato un forte recupero del valore aggiunto nei servizi di mercato e una crescita nell’industria. A giugno, l’indice della produzione industriale, al netto delle costruzioni, è tornato ad aumentare: +1% l’intensità della variazione sia rispetto al mese precedente sia nel confronto del secondo trimestre con il primo. Tra aprile e giugno, l’energia e i beni intermedi hanno mostrato una vivacità più accentuata (rispettivamente +1,5% e +1,4% rispetto al trimestre precedente) nel confronto con i beni di consumo (+0,4% e +0,3% rispettivamente per i beni non durevoli e durevoli). Anche i beni strumentali hanno evidenziato una risalita dopo il rallentamento del primo trimestre (+0,9% da +0,1%). Trainate dalla ripresa del commercio mondiale, le esportazioni e le importazioni italiane hanno mostrato un deciso aumento negli ultimi mesi.
Dal lato delle famiglie si registrano diffusi segnali positivi che interessano l’andamento del mercato del lavoro e la fiducia. Anche le vendite al dettaglio migliorano. Nel secondo trimestre, il tasso di occupazione è aumentato di 0,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente mentre si sono ridotte sia la disoccupazione (-0,2 p.p.), scesa sotto il 10%, sia l’inattività (-0,7 p.p.). La diminuzione delle persone in cerca di occupazione a giugno (-0,5 p.p. la riduzione del tasso di disoccupazione rispetto al mese precedente) è stata generalizzata tra le fasce di età ma con una intensità più marcata tra i giovani (-9,5% delle persone tra i 25 e i 34 anni), che sono stati la categoria più colpita durante la crisi. Nello stesso mese, anche le vendite al dettaglio hanno segnato un aumento in volume (+0,6% rispetto a maggio). Nel secondo trimestre, sono cresciuti gli acquisti di beni non alimentari (+4,8% nel confronto con gennaio – marzo) particolarmente condizionati dalle misure di fermo amministrativo messe in atto durante l’emergenza sanitaria.
Dunque, come si diceva all’inizio, lo scenario per i prossimi mesi mantiene un orientamento decisamente positivo. Tra aprile e giugno, la crescita del Pil si è accompagnata a una significativa ripresa della domanda di lavoro da parte delle imprese. Il tasso destagionalizzato di posti vacanti ha segnato decisi rialzi nell’industria (+0,2 punti percentuali rispetto al primo trimestre) e nei servizi (+0.5 p.p.). Per entrambi i raggruppamenti i valori dell’indice sono superiori a quelli pre-crisi. A luglio, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha confermato il processo di miglioramento avviatosi nei mesi precedenti con segnali positivi per quasi tutte le componenti.