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Covid-19, come sono cambiate la abitudini dei lavoratori

Secondo un sondaggio condotto da Ipsos, in collaborazione con il World Economic Forum, il 23% degli intervistati a livello internazionale (il 18% in Italia) dichiara di lavorare da casa in misura maggiore rispetto a prima della pandemia

di Redazione

La pandemia di Covid-19 ha comportato cambiamenti radicali nelle abitudini dei lavoratori, complice soprattutto il massiccio ricorso allo smartworking, sia da parte della imprese private che da parte delle istituzioni pubbliche. Secondo un sondaggio realizzato da Ipsos in collaborazione con il World Economic Forum, a livello internazionale, in media, il 23% degli intervistati ha dichiarato di lavorare da casa in misura maggiore rispetto a prima della pandemia.

Una percentuale leggermente più bassa si registra in Italia, dove il 18% dei lavoratori dichiara di lavorare più da casa, il 73% non ha notato nessun cambiamento e il 9% continua a lavorare meno da casa rispetto al periodo precedente alla pandemia. Prima dell’esplosione della pandemia e delle misure restrittive ad essa collegate, sempre secondo il sondaggio, la percentuale di lavoratori che a livello internazionale ha dichiarato di aver sempre lavorato in ufficio, o comunque lontano da casa, era del 53%, mentre ad oggi risulta del 39%.

Nel dettaglio italiano, prima dello scoppio del Covid-19, il 56% dei lavoratori ha dichiarato di aver sempre lavorato in ufficio, o comunque lontano da casa, con il 15% che dichiara di aver sempre operato lontano da casa ma non in ufficio, il 14% ha sempre svolto le proprie mansioni da casa, mentre il restante 14% ha sempre lavorato da casa e qualche volta lontano dalla propria abitazione. Alla domanda su cosa pensassero i lavoratori riguardo questo tema della flessibilità del lavoro legata allo smartworking, il l 28% degli intervistati a livello internazionale ha risposto di volere una maggior flessibilità da parte dei propri datori di lavoro, percentuale che in Italia sale al 34%. 

In particolare il 29% degli intervistati a livello internazionale e il 27% degli italiani dichiarano di essere convinti di essere più produttivi con un orario di lavoro flessibile, anche se il 13% dichiara che la propria abitazione non è un posto adatto a svolgere la propria mansione. Solo i 12% dichiara di trovare più stancante lavorare da casa, mentre il 17% dichiara di sentire la mancanza dei proprio colleghi.

 

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