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Commercio con l’estero: nel 2021 l’export a livelli superiori 2019

Ma a dicembre, l’Istat rileva una flessione congiunturale per le esportazioni (-1,1%) e un aumento per le importazioni (+7,5%)

di Redazione

Nel complesso del 2021, l’export risulta in forte espansione (+18,2%) e sale a livelli superiori a quelli del 2019. A dicembre 2021, l’Istat stima una flessione congiunturale per le esportazioni (-1,1%) e un aumento per le importazioni (+7,5%). La flessione su base mensile dell’export è dovuta principalmente al calo delle vendite verso l’area extra UE (-2,1%) mentre la diminuzione di quelle verso l’area UE è contenuta (-0,2%). Nell’ultimo trimestre del 2021, rispetto al precedente, l’export cresce del 2,4%, l’import del 7,5%.

A dicembre 2021, l’export aumenta su base annua del 16,2%; la crescita è più sostenuta verso l’area UE (+20,1%) rispetto ai mercati extra UE (+12,7%). L’import registra un incremento tendenziale più marcato (+37,2%), che coinvolge sia l’area Ue (+31,5%) sia, in misura molto più ampia, l’area extra UE (+45,9%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: prodotti petroliferi raffinati (+82,2%), sostanze e prodotti chimici (+22,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,4%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+16%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+12%) e macchinari e apparecchi n.c.a. (+6,5%). Sono in calo le vendite di autoveicoli (-1,5%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Stati Uniti (con un aumento del 32,5%), Germania (+18,1%), Francia (+15,3%), paesi OPEC (+32%) e Belgio (+31,4%). Diminuiscono le vendite verso Regno Unito (-10,2%), paesi ASEAN (-7,6%) e paesi MERCOSUR (-3,8%).

Nel complesso del 2021, l’export registra una crescita del 18,2%, più sostenuta verso i paesi UE (+20%) rispetto ai mercati extra UE (+16,3%), e trainata soprattutto dall’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+26%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+14,7%), prodotti petroliferi raffinati (+70,5%), sostanze e prodotti chimici (+19%) e mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+19,5%). Solo l’export di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici è in diminuzione (-2,2%).

La stima del saldo commerciale a dicembre 2021 è pari a +1.103 milioni di euro, in calo rispetto a dicembre 2020 (+6.790). Nell’anno 2021 l’avanzo commerciale si porta a +50.416 milioni (da +63.289 del 2020) mentre l’avanzo dell’interscambio di prodotti non energetici raggiunge +89.452 milioni (era +85.656 nel 2020). A dicembre 2021 i prezzi all’importazione crescono dello 0,9% su base mensile e del 15,6% su base annua.

«Nonostante il calo di dicembre – è il commento dell’Istat che accompagna la nota –, la dinamica dell’export nel quarto trimestre del 2021 è positiva nel confronto con il trimestre precedente. Su base annua, l’export registra una forte crescita (+16,2%), sostenuta soprattutto dal commercio con i paesi dell’area UE. Nel complesso del 2021, l’export risulta in forte espansione (+18,2%) e sale a livelli superiori a quelli del 2019. L’incremento dell’export in valore è sintesi di ampi aumenti sia dei valori medi unitari (+8,3%) sia dei volumi (+9,1%), ed è spiegato per oltre 7 punti percentuali dall’aumento delle vendite di beni intermedi. L’import è aumentato nel 2021 del 24,7%. Per i prezzi all’import, il nuovo rialzo congiunturale di dicembre è dovuto in particolare alle dinamiche di beni di consumo e beni intermedi. Nella media del 2021, i prezzi segnano una crescita del 9,0%, la più alta dal 2005, ossia da quando è disponibile la serie storica dell’indice; al netto dell’energia, i prezzi crescono in media d’anno del 4,7%».

 

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