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Commercio estero extra UE, a settembre crescono export ed import

L’aumento congiunturale è molto più ampio per le esportazioni. Su base annua l’Istat registra +26,9%. Si accentua la contrazione dell’export verso la Russia (-34,8%)

di Redazione

A settembre 2022, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra UE27, un aumento congiunturale per entrambi i flussi, molto più ampio per le esportazioni (+5,9%) rispetto alle importazioni (+0,3%). L’aumento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia (-1,5%). Per l’import, la lieve crescita congiunturale è sintesi di dinamiche differenziate, in aumento per energia (+4,9%) e beni strumentali (+1,1%), in diminuzione per i restanti raggruppamenti.

Nel terzo trimestre, rispetto al precedente, l’export cresce del 3,4%; a esclusione dell’energia (-8,2%) – aggiunge l’Istat –, l’aumento riguarda tutti i raggruppamenti ed è più sostenuto per i beni strumentali (+6,3%). Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale dell’11,7%, cui contribuiscono in misura rilevante i maggiori acquisti di energia (+23%).

La crescita su base annua dell’export è del 26,9% (era +22,1% ad agosto). L’aumento, generalizzato, è molto accentuato per energia (+50,3%) e beni di consumo non durevoli (+33,3%). L’import registra invece una crescita tendenziale del 62,3%, anch’essa diffusa e molto elevata per energia (+176,9%).

A settembre 2022 il disavanzo commerciale con i paesi extra UE è pari a -5.440 milioni, a fronte di un avanzo di 1.063 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, i 12.096 milioni (era pari a -4.034 milioni un anno prima) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.096 milioni per settembre 2021 a 6.656 milioni per settembre 2022.

Nel mese di riferimento si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra UE27; i più ampi riguardano Turchia (+49,7%), paesi OPEC (+49%), Stati Uniti (+48,5%) e paesi ASEAN (+35,1%). Si accentua la contrazione dell’export verso la Russia (-34,8%). Gli acquisti da paesi OPEC (+112%), Stati Uniti (+90,1%) e Svizzera (+74,4%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra UE27.

«A settembre –  –, l’export verso i paesi extra UE torna a crescere su base mensile, trainato dalle vendite di beni strumentali, beni di consumo non durevoli e beni intermedi. Nella media del terzo trimestre dell’anno, la dinamica congiunturale è positiva. Su base annua, la crescita dell’export accelera ancora (+26,9%, era +22,1% ad agosto), spiegata per oltre un terzo dalle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli. La crescita dell’import, sempre molto sostenuta e condizionata dalla componente energetica, rallenta e si riporta sui livelli di aprile, dopo il picco di agosto. Il deficit energetico supera i 12 miliardi in valore assoluto, ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta e il disavanzo commerciale (-5.440 milioni), seppur ampio, si riduce nel confronto con agosto (era -7.762 milioni). Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, il disavanzo commerciale con i paesi extra UE supera i 28 miliardi, negativamente condizionato da un deficit energetico che sfiora, nello stesso periodo, gli 84 miliardi».

 

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