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Lavoro: a gennaio previste 504 mila assunzioni

Lo rendono noto Unioncamere e Anpal, aggiungendo che nel primo trimestre le assunzioni programmate dalle imprese saranno 1,3 milioni, perlopiù con contratto a tempo determinato

di Redazione

Sono 504 mila i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio e 1,3 milioni per il primo trimestre dell’anno. Lo rende noto il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive Lavoro, sottolineando che il dato è in crescita rispetto in entrambi i casi rispetto al 2022 (+10,1% a gennaio e +12,9% nel primo trimestre).

Foto di Christopher Burns su Unsplash

Il mercato del lavoro italiano sembra essersi lasciato alle spalle il biennio pandemico e le conseguenti difficoltà: la domanda di lavoro prevista ad inizio d’anno si colloca sopra i livelli pre-Covid e segna un +14,0% (+62 mila assunzioni) rispetto a gennaio 2019, sottolineano Unioncamere e Anpal.

La crescita coinvolge tutti i settori, con il manifatturiero che traina la domanda di lavoro (+19 mila assunzioni; +17,8%), a seguire il turismo (+10 mila unità; +21,0%), servizi operativi di supporto a imprese e persone (+7 mila; +17,7%) e servizi alle persone (+7 mila; +12,9%). Sale al 46,5% la difficoltà di reperimento (+7 punti percentuali rispetto a un anno fa) che si attesta al 66% per le figure dirigenziali e sfiora il 62% per gli operai specializzati.

A gennaio l’industria ha in programma 174 mila assunzioni. Sono alla ricerca di personale le imprese delle costruzioni (51 mila entrate), seguite dalle imprese della meccatronica con 34 mila entrate e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo che programmano 27 mila entrate. I servizi prevedono di assumere 330 mila lavoratori: a offrire le maggiori opportunità lavorative sono i servizi alle persone che ricercano 64 mila profili, seguiti da commercio (60 mila) e turismo (58 mila).

Non tutte le notizie sono positive, però: cresce il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, passando 38,6% del 2022 al 45,6% (pari a circa 230 mila assunzioni). Mancanza di candidati (27,8%) e una preparazione inadeguata (13,5%) sono le motivazioni principali indicati dalle imprese. Dirigenti (66,1%), operai specializzati (61,9%), tecnici (51,6%), conduttori di impianti (49,0%), professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%), professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,0%) sono le professioni più difficilmente reperibili.

Molte delle assunzioni programmate (153 mila unità) sono rivolte «preferenzialmente» agli under 30, perlopiù diplomati (150 mila).

Il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione maggiormente proposta con 208 mila unità, pari al 41,3% del totale.

A livello territoriale sono le macro-ripartizioni del Nord-ovest e del Nord-est a segnalare le previsioni di assunzione più elevate (rispettivamente oltre 171 mila e circa 123 mila), seguite dalle regioni del Sud (oltre 109 mila) e del centro (circa 101 mila).

 

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