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Ogni anno i cambiamenti climatici uccidono migliaia di persone

Secondo il bilancio dell’Oms, in Europa sono 1,4 milioni le vittime. Tra le cause anche le ondate di calore che in futuro saranno sempre più frequenti

di Redazione

Sono 1,4 milioni le persone che ogni anno muoiono per cause riconducibili all’inquinamento e ai cambiamenti climatici nella regione che include i 53 Paesi membri della regione europea dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità.

Foto di Jake Givens su Unsplash

Questo dato, diffuso dall’Oms Europa in occasione della settima conferenza ministeriale su ambiente e salute in corso a Budapest, in Ungheria, viene affiancato da altri che consentono di comprendere meglio la portata di un fenomeno che

Ad esempio, soltanto nel 2022, il caldo estremo ha ucciso ventimila persone (l’estate dello scorso anno, è stato la più calda di sempre in Europa) mentre nel 2019, stando all’ultimo rapporto dell’Oms, nel 2019, in Europa e nell’Asia centrale, sono stati registrati 570 mila morti attribuibili all’inquinamento atmosferico e oltre 150 mila all’inquinamento domestico.

Le ondate di calore, in particolare, rappresentano una minaccia sempre più concreta e costante, anche in Italia, fino a diventare un rilevante problema di sanità pubblica. A rischio sono perlopiù le fasce più deboli della popolazione, anziani e bambini.

E in futuro le cose potrebbero andare sempre peggio, fino a coinvolgere tutti. Secondo uno studio realizzato dalla Università di Washington e Harvard, coordinato da Lucas Vargas Zeppetello e pubblicato sulla rivista Communications Earth&Environment, le ondate di calore estremo saranno sempre più frequenti almeno fino al 2100 e già nel 2050 potrebbero raddoppiare.

Partendo dall’indice di calore, un parametro che combina la temperatura dell’aria e l’umidità e che indica come “pericolosi” i valori superiori a 39,4 gradi ed “estremamente pericolosi” quelli superiori a 51 gradi, perché mettono a rischio anche le persone considerate sane e non solo le più deboli, lo studio, che considera come realistico uno scenario dove le temperature globali cresceranno solo di 2 gradi nel 2050, come prevedono gli obiettivi degli accordi di Parigi del 2015, prevede che lo sfondamento della soglia “pericolosa” sarà da tre a 10 volte più comune entro il 2100 negli Stati Uniti, nell’Europa occidentale, in Cina e in Giappone, mentre per Paesi tropicali i giorni pericolosi potrebbero raddoppiare entro il 2100, superando la metà dei giorni dell’anno.

 

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