Ocse: «Il salario minimo protegge i lavoratori più vulnerabili dall’inflazione»
Il salario minimo è «uno strumento politico utile per proteggere i lavoratori più vulnerabili dall’aumento dei prezzi». Lo sostiene una ricerca condotta da due economisti dell’Ocse, Sandrine Cazes e Andrea Garnero, riportata, tra gli altri, anche dal quotidiano britannico Financial Times. Lo studio osserva che nei 38 Paesi che compongono l’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, nel periodo compreso tra dicembre 2020 e maggio 2023 i salari minimi nominali previsti dalla legge sono cresciuti mediamente del 29% contro il 25% dei prezzi. «Gli aggiustamenti dei salari minimi nominali hanno contribuito a contenere l’impatto dell’inflazione sul potere d’acquisto dei lavoratori a bassa retribuzione, la nostra analisi mostra che il rischio di alimentare ulteriormente l’inflazione aumentando i salari minimi è limitato», conclude la ricerca.