Israele: «Forze armate si preparano a prossima fase guerra»
«Le nostre forze armate continuano a prepararsi per la prossima fase della guerra». Lo ha affermato il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari, in riferimento ad un ingresso di forze di terra a Gaza, peraltro annunciato da giorni nonostante gli inviti della comunità internazionale ad una risposta sul terreno che tenga conto dell’impatto sui civili, pur nella vicinanza espressa nei confronti di Israele dopo gli attacchi di Hamas che hanno fatto precipitare la situazione nella regione. Il portavoce militare ha anche spiegato che nella notte le forze israeliane hanno colpito a Gaza oltre 100 obiettivi di Hamas, uccidendo anche alcuni componenti dell’organizzazione che hanno partecipato alle stragi nei kibbutz di frontiera. In questo senso, è stato infatti riferito, l’aviazione israeliana sta operando «a un ritmo che non si vedeva da decenni». Oggi le sirene antiaeree sono risuonate nelle comunità vicine al confine con Gaza, dopo 11 ore di pausa. Intanto rimane anche il rischio di allargamento del conflitto, perché oltre al lancio incrociato di razzi da parte di Hamas e di Hezbollah dal Libano, si aggiungono anche quelli, potenziali, degli Houthi, dallo Yemen, intercettati da una nave della marina statunitense. Hagari ha affermato che l’esercito israeliano è pronto a proteggersi dagli attacchi esterni, compresi quelli da parte degli Houthi sostenuti dall’Iran. L’Onu ha infine riferito che gli aiuti umanitari diretti a Gaza dovrebbero entrare non prima di domani. In effetti già nelle prime ore della giornata si erano rilevate difficoltà nella riapertura del valico di Rafah, le intenzioni – annunciate da Biden nell’ambito della visita di due giorni fa – erano di far entrare 20 camion di aiuti oggi, ma con ogni probabilità tale circostanza non sarà possibile.