Crollano le esportazioni dalle isole, bene il meridione
Nel primo semestre del 2016 le esportazioni italiane, a causa soprattutto delle performance negative registrate nelle regioni insulari del Paese, hanno riportato una variazione nulla rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
In generale, a riportare le contrazioni maggiori sono state le vendite verso l’area Mercosur – ovvero il mercato comune dell’America meridionale, verso la quale sono diminuite del 24,1% – quelle verso i Paesi africani centro meridionali (-21,7%) e quelle verso l’America centro meridionale (-12,7%).
Per quanto riguarda le regioni esportatrici, l’Istat rileva una contrazione più marcata per l’Italia insulare, -23,1%, mentre risulta più contenuta per l’Italia nord-occidentale, -1,6%, e centrale, -0,4%. In crescita si mostrano invece le vendite delle regioni dell’Italia nord-orientale, +1,9%, e meridionale, +11,1%.
La variazione positiva più elevata ha interessato il Molise, che riporta un +92,8%; seguito dalla Basilicata, con un +82,7%; dall’Abruzzo, con un +13,6%; e dal Friuli Venezia Giulia, con un +10,4%.
Gli andamenti peggiori, che hanno comportato la stazionarietà del dato nazionale, hanno invece riguardato la Sardegna, che ha visto diminuire le vendite verso l’estero del 30,5%; la Sicilia, che ha riportato un calo del 18,6%; e la Valle d’Aosta, interessata da un -16,5%.
Osservando invece la variazione e il contributo alla variazione delle esportazioni nazionali per settore di attività e regione emerge come il contributo maggiore sia giunto dalle vendite di autoveicoli dalla Basilicata, con un +114,5% dell’export nei primi sei mesi dell’anno. La variazione negativa peggiore riguarda invece il Piemonte, con una contrazione delle esportazioni di autoveicoli del 39,8%.