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I giovani occupati valgono il 2,8% del Pil

Secondo un rapporto CENSIS-Confcooperativei giovani continuano ad offrire un contributo importante all'economia italiana, pari a 46,5 miliardi di euro
di Mirko Spadoni

La crisi economica ha avuto un impatto notevole sull’occupazione giovanile in Italia: nel 2007 gli occupati di età compresa tra i 15 e i 29 anni erano 3.758.000. Nove anni dopo erano diminuiti fino a toccare i 2,6 milioni di unità, pari all’11,7% degli occupati totali. Una riduzione consistente, anche considerando il contestuale calo della popolazione giovanile italiana, diminuita del 2,6% tra il 2007 e il 2015.

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Tuttavia, anche se numericamente inferiori rispetto al passato, i giovani lavoratori (autonomi e dipendenti) continuano ad offrire un contributo importante all’economia italiana: secondo un rapporto CENSIS-Confcooperative, Inventarsi il lavoro: i giovani che ce la fanno, valgono 46,5 miliardi di euro, pari al 2,8% del Prodotto interno lordo (PIL) italiano.
Il rapporto dedica particolare attenzione agli EET, acronimo inglese che sta per Employed-Educated and Trained e indica tutti quei giovani che sfruttano le competenze acquisite e guardano all’attività di impresa. Attualmente gli EET sono 175mila, la maggior parte dei quali è attivo nel Mezzogiorno: analizzando la distribuzione geografica, emerge che il 41,1% opera nel Sud e nelle Isole, mentre il resto si divide tra il Nord-Ovest (24,7%), Nord-Est (15,7%) e il Centro (18,5%) del Paese.
CENSIS e Confcooperative osservano che la riduzione dei titolari d’impresa in Italia registrato tra il 2009 e il 2016 (-6,8%) è stata particolarmente significativa tra gli imprenditori più giovani con un’età fino a 29 anni (-19,1%).
Il calo non ha coinvolto tutti, però: in alcuni settori, le imprese guidate dai giovani hanno fatto registrare un saldo positivo tra aperture e chiusure (servizi d’informazione e altri servizi informatici, servizi per edifici e paesaggio, servizi di ristorazione, attività di supporto per le funzioni d’ufficio e i servizi alle imprese…).
Pur sottolineando l’importanza degli EET, il rapporto ricorda che i NEET italiani – i giovani nella fascia d’età 15-29 che non studiano né lavorano – sono cresciuti molto negli ultimi anni: attualmente sono 2.349.000. Dunque in crescita rispetto al 2007, quando erano 1.788.000, ma in leggero calo rispetto al 2014 (-64.000 unità).

 

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