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Il recupero incerto dell’industria italiana

Battuta d'arresto su base congiunturale lo scorso mese, ma i valori tendenziali restano positivi
di Redazione

Che la situazione della nostra economia fosse ancora incerta, l’Istat ci aveva avvertiti alcuni giorni fa nella consueta nota mensile. Nelle attese a breve termine, infatti, non venivano prospettate particolari accelerazioni dell’attività economica, ancora in una fase altalenante e caratterizzata da un rallentamento dei consumi pur in presenza di un significativo aumento del potere d’acquisto delle famiglie.

industry-438428_1280Il dato al ribasso su base mensile rappresenta un freno al recupero dell’industria italiana

Mentre la Commissione europea taglia le stime di crescita del nostro paese (+0,7% per il 2016; +0,9% per il 2017), un contraccolpo si registra nella produzione industriale, che è – lo ricordiamo – indicatore importante per misurare il reale andamento dell’economia oltre che la capacità dell’industria in senso stretto.
Se la variazione annua si mantiene positiva (+1,8%), su base congiunturale il calo è stato dello 0,8% nel mese di settembre. E tale riduzione, registrata dopo due mesi di recupero ad un ritmo elevato (soprattutto ad agosto, quando l’incremento è stato dell’1,4), è la conferma della fase incerta che in Europa non riguarda esclusivamente l’Italia.
Anche la Germania, che a settembre ha evidenziato un ulteriore balzo in avanti della bilancia commerciale (esportazioni su a fronte di importazioni molto più contenute), ha subito un rallentamento non indifferente, dell’1,8% dopo la crescita di agosto (+3% rivisto).
Il dato al ribasso su base mensile rappresenta un freno al recupero dell’industria italiana, che tanto ha perso negli anni della crisi e che sta avanzando, in generale, a rilento. Le variazioni tendenziali, osservate per settori di attività economica, mostrano ad ogni modo andamenti positivi nell’ambito delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+10,2%, ma -1,7% nel confronto tra il periodo gennaio-settembre 2015 e gennaio-settembre 2016), dell’attività estrattiva (+6,8%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,6%).
Allargando la prospettiva al trimestre, tuttavia, i livelli di produzione si mantengono su valori di sostanziale risalita nella media del trimestre luglio-settembre 2016. L’aumento, infatti, risulta essere dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

 

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