Milanese, voto elettronico ma no a un un nuovo caso Papa
Dovrà essere garantita la segretezza del voto, non dovrà ripetersi insomma quanto accadde con Alfonso Papa. Giovedì, infatti, la Camera si esprimerà sulla richiesta di arresto ai danni del deputato del Pdl, Marco Milanese, ex braccio destro di Giulio Tremonti, coinvolto nella vicenda sulla cosiddetta P4. Durante la conferenza dei capigruppo, Fabrizio Cicchitto aveva richiesto al presidente della Camera, Gianfranco Fini, di poter votare con le palline non con il sistema elettronico con cui, nella precedente occasione e attraverso un “accorgimento”, aveva permesso all’opposizione di palesare il proprio voto. Ma Fini ha negato questa eventualità, come da regolamento.
“Avevamo chiesto che fosse realmente garantita la segretezza del voto con il ricorso alle palline dopo la stupefacente modifica di orientamento dei gruppi che avevano contestato lo scrutinio segreto su Papa. Vogliamo che sia assicurata la segretezza e non si ripeta una votazione teleguidata dalle indicazioni di Franceschini su come collocare il dito nel dispositivo. Fini ha avuto un orientamento diverso che non abbiamo condiviso”, ha chiosato Cicchitto al quale ha risposto il capogruppo del Pd, Dario Franceschini: “L’altra volta fu una scelta volontaria dei deputati del Pd per tutelarsi dopo che da giorni venivano sospettati di votare contro l’arresto. Non darò nessuna indicazione né in Aula né al gruppo sulle modalità di voto, mentre è chiaro che voteremo per l’arresto”.